lunedì 2 marzo 2015

STYLE COUNCIL


C'è un cantante che ha “colpito” le mie corde musicali già da ragazzina e, ancora adesso che ragazzina non sono più,  continuo a seguirlo e lui, grazie alla sua musica e anche al suo viso da eterno ragazzo, riesce a farmi sentire sempre una fanciulla in erba....Paul Weller
Devo dire la verità, io lui l'ho iniziato a conoscere, ad ascoltare e ad amare con gli Style Council, tutta la parte legata ai Jam me la son persa e, anche se la mia curiosità per tutto ciò che amo mi ha spinto a sbirciare nel suo passato musicale, la mia infatuazione per lui nasce e resta con gli Style Council.
Che bei tempi signore!!! I meravigliosi, indimenticabili anni 80! Sarà che per me, e credo anche per molte di voi, quegli anni lì sono stati i più belli, quando tutto sembrava un tantinello eccessivo, un po trash, parecchio "truzzo" e la musica spesso non era da meno. Un' epoca in cui eravamo in pieno sturbo adolescenziale e gli ormoni di molte "sfitinzie", me compresa, erano in sommossa per gruppi come Duran Duran o Spandau Ballet, anni in cui vestivamo in modo terribile e guardare quelle foto lì oggi, ogni volta, è un trauma le cui conseguenze, io personalmente, me le porto dietro per una mesata buona, insieme a tanta tanta vergogna. Ma in mezzo a tanta truzzaggine il mio animo elegante e raffinato (modestamente!) mi spingeva a notare questo gruppo e le sue sonorità, mi faceva innamorare della musica degli Style Council, un pò di classe in quel mare di tamarraggine. I loro vinili li conservo ancora e ogni volta che ne mettevo su uno immaginavo di stare a Parigi con un uomo bello e affascinante. Perché molte loro canzoni riportano davvero alle atmosfere parigine anche se, di certo, il loro repertorio non si fermava lì. Paul Weller era ed è noto per la sua “volubilità” musicale, ama cambiare, sperimentare e non si è mai fermato ad un solo genere e ad un solo stile. Ed è per questo che non ti annoiavi mai ascoltandolo, non sapevi mai cosa avrebbe tirato fuori dal suo cilindro magico.


La carriera degli Style Council inizia nel 1983.  IL primo album si chiamava "Introducing The Style Council", album che però non  arriva a tutti, compresa me. Sarà forse perché nell'album ancora c'erano quelle atmosfere "Jammiane" che poco mi conquistavano. E' col successivo album Cafè Bleu che il mio amore esplode in modo convinto. E non solo il mio...


Del resto, essendo io notoriamente una romanticona (e non è una battuta!), non potevo non rimanere estasiata all'ascolto di “You're The Best Thing” e ogni volta che la ascoltavo immaginavo l'uomo bello e affascinante che mi portava a Parigi e che, lì, proprio sotto la Torre Eiffel, mi diceva “sei la cosa migliore”.  
Provare per credere, questo pezzo è meraviglioso....

Ma non era certo l'unico capolavoro dell'album. Se vogliamo davvero trasferirci con la nostra immaginazione a Parigi, sederci in qualche night club parigino e, perché no, sorseggiare il nostro drink in un atmosfera magica, non possiamo non ascoltare Paris Match, canzone cantata da Tracey Thorn, ovvero la a cantante degli Everything but the Girl. Chiudete gli occhi, si vola a Paris...

Se c'è una cosa che adoro è il suono del pianoforte, e loro, gli Style Council, grazie al pianista e tastierista Mick Talbot, creano atmosfere infinitamente raffinate e sensuali! Un esempio è sicuramente  My Every Changing Moods, un'altra delle mie preferite, una di quelle che io scelgo se voglio sognare un pò...


Ho sempre sostenuto che la mia droga è la musica perché mi aiuta a venire fuori dal tunnel delle tristezze, delle preoccupazioni, mi manda in estasi meglio di ogni altra sostanza stupefacente...e mettendo su questa chiudo gli occhi e il viaggio è garantito The Whole Point Of No Return


L'album successivo è ancora una volta motivo di conferme per me, ormai ne ero certa, li amavo e punto. Our Favorite Shop, vede la presenza anche della corista Dee C. Lee, che Paul Weller sposerà nel 1986. Anche questo album ha un buon riscontro e quindi conferma, non solo il mio, ma anche l'amore del pubblico tutto.


Fin'ora mi sono soffermata su pezzi soft e delicati ma gli Style Council erano anche energia e ritmo come in Walls Come Tumbling Down


Nell'album spiccano successi indimenticabili e indimenticati come Shout The Top


e altre ballate "stupefacenti" come Boy Who Cried Wolf

e ancora, come dimenticare The Lodgers


Da segnalare anche Have You Ever Had It Blue, colonna sonora di "Absolute Beginners", film-musical di Julien Temple. Un pezzo che fa molto "Matt Bianco", tanto per ricordare un altro gruppo che negli anni 80 andava forte.


Nel 1987 esce The Cost Of Loving.


Di questo album sicuramente ricorderete It Did'nt Matter, canzone dal ritmo ipnotico, di quelle che non puoi non accompagnare muovendo qualcosa del tuo corpo.....


Come spesso accade nel mondo della musica, proprio quando sembrano essere arrivati al top del successo, quando sono nella fase più piena della loro carriera qualcosa si inceppa. Nel 1988 esce Confessions Of A Pop Group


Un disco in cui vengono fuori tutte le loro doti perfezionate negli anni, dove la maturità artistica di Weller è al massimo. Un disco ancora più raffinato, con pezzi eleganti e arrangiamenti orchestrali, come quelli della lunga ma molto suggestiva, The Gardener Of Eden.
Nonostante Paul Weller fosse nel suo pieno fulgore artistico l'album non vende come sperato e non arriva dove si credeva sarebbe arrivato.
L'anno successivo un'altra delusione quando la Polydor respinge la pubblicazione di "Modernism - A New Decade", il nuovo lavoro della band, all'insegna stavolta di suoni house e club music. Lo scioglimento degli Style Council è inevitabile. 
Terminata l'esperienza con gli Style Council, però, Paul Weller non molla la presa e dà inizio, nel 1992, alla sua carriera solista, pubblicando diversi album dai riflessi beat, attraverso i quali diviene uno dei principali precursori del successivo Britpop, dominato da Oasis, Blur e compagnia cantante, ma non disdegna, per fortuna aggiungo io,  neanche la strada dell'acid jazz e del soul. 
Tutto questo bagaglio musicale Weller continua a portarselo dietro e ad ampliarlo anche da solo. Due album tra tutti rappresentano il suo successo da solista: Wild Wood del 1994


e Stanley Road (dal nome della via dove era cresciuto) del 1995, che rimarrà nella top ten inglese per circa un anno, sfornando una lunga serie di goduriosi singoli.


All'inizio mi rifiutavo di pensare a Weller senza gli Style Council, non mi fidavo, temevo l'ennesima virata verso chissà qualche genere che poco mi sarebbe piaciuto. Invece Weller, anche da solo, mi ha straconquistata a partire dall'ipnotica Wild Wood e ancora Broken Stones, oppure l'altra perla, You Do Something To Me  



e il brividone 


Della sua carriera da solista ricordo anche Studio 150, un album di cover in cui c'è una cover di Wishing on a star veramente notevole, ascoltare per credere...


Sposato due volte, Paul Weller subisce evidentemente il fascino delle coriste, la prima, Dee C. Lee , cantante degli Style Council, dal 1987 al 1998, con cui ha avuto due figli.


Poi, nel 2010, ha sposato Hanna Andrews, una corista dell'album 22 Dreams, uno degli ultimi da solista, e hanno due figli: John Paul e Bowie.


Durante il suo percorso solista Paul Weller sembra più volte arrivare al capolinea, in più di un'occasione da l'impressione di essere arrivato alla fine della sua carriera, qualche album convince meno, ma subito dopo ne tira fuori un altro che conquista tutti. Dopo ogni caduta, si rialza sempre, spiazzando ogni previsione funesta. E come i gatti, sette vite, o forse più, lui ha resistito agli anni e alle mode e a tantissimi altri musicisti più o meno meteore, musicalmente meglio "inquadrati" di lui. Alla faccia di quelli che lo considerano una specie di ibrido, lui non ha mai rinunciato alla sperimentazione e ai cambi di stile, continuando dritto per la sua strada, superando ostacoli e miscredenze. Un uomo che ha da insegnare a milioni di “pop star” cosa vuol dire essere un vero artista.

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