Una
fanciulla che avrebbe potuto arrivare molto in alto, che avrebbe
potuto far mangiare polvere a tutti gli altri, una che aveva stoffa
da vendere ma che non ha saputo ne sfruttare il prezioso dono che
aveva, ne goderselo come si deve. Una brava vera che si è concessa
giusto il tempo di lasciarci qualche perla musicale per poi andare
via, creando un vuoto che si fa sentire assai: Amy
Winehouse.
Fin
da piccola si intuisce la sua poca simpatia per le regole, viene
bocciata e poi espulsa dalla Sylvia Young Theatre School, dove fa
tutto ciò che non era ammesso, tutto ciò che non si doveva fare, ma nessuno avrebbe mai immaginato fino a che punto potesse arrivare
la sua ribellione.
Figlia di un tassista con la passione del canto e di una farmacista, entrambi ebrei, nasce il 14 Settembre 1983 a Enfield, Middlesex, Inghilterra. Già a dieci anni fonda un gruppo rap amatoriale chiamato Sweet'n Sour. Il suo talento è evidente da subito, da quando poi, nel 1999, entra a far parte della National Youth Jazz Orchestra e immediatamente si intuisce che la fanciulla avrebbe potuto davvero conquistare il mondo della musica. Sapeva esattamente cosa voleva cantare e come. Aveva le idee piuttosto chiare per una ragazzina di quell'età.
Grazie
ad una demo inviata dal suo amico Tyler James ad un talent scout, Amy
ottiene il suo primo contratto quello che poi le darà la possibilità
di pubblicare l suo primo album: Frank.
L'album, composto per lo più da canzoni scritte da lei, ottiene ottime critiche e arriva in poco tempo in vetta alle classifiche inglesi, pluripremiato, insomma un disco che avrebbe dato soddisfazione a chiunque, ma non a lei. Lei non apprezza le correzioni della casa discografica volte a "smussare" le parti troppo jazz e soul. E' determinata a non diventare una pop star, lei vuole essere altro e in quel disco, comunque sia, si capisce bene la strada che lei vuole percorrere, basta ascoltare qualche prezzo come Strongher Than Me, uno dei miei preferiti.
Poteva
essere l'inizio di una lunga e luminosa carriera ma purtroppo
qualcosa era destinato a non funzionare
Amy
Winehouse è una ragazza debole, insicura, incapace di trovare in
quel successo, in quel talento di cui è dotata, una sua identità,
una sua dimensione. E' fragile, non sa reagire con equilibrio ai
dolori della vita e dalla morte della sua amata nonna cade in uno
stato di frustrazione e depressione da cui non riuscirà mai ad
emergere e, anzi, avrà la sfiga di incontrare nella sua vita, gente
di merda che non farà altro che gettare quella ragazzina ancora più
nel baratro! Alcool, droghe, problemi di anoressia /bulimia e
autolesionismo erano diventati suoi inseparabili compagni di viaggio,
quel viaggio che è durato troppo, troppo poco! E poi l'amore, quello
che tormenta tutte le fanciulle di quell'età, e non solo di
quell'età, che fa soffrire, fa piangere, fa disperare, sopratutto
quando ti capita, ed è successo a tutte, di innamorarti dell'uomo
sbagliato, sbagliato perché non disponibile, non sincero, non giusto
per noi. Succede anche a lei e quell'amore fa vacillare i suoi già
fragili equilibri e, così, si lascierà fagocitare dai sentimenti
per Blake Fielder - Civil, un uomo, forse, innamorato delle droghe e
dell'alcool più di quanto lo fosse di lei.
Ma se è vero che a tutte
è capitato di innamorarsi della persona sbagliata è anche vero che
per stare con uno come Blake, un pelino, ce lo devi avere di base uno
squilibrio condito con quel "maledettismo" che ti può
spingere tra le braccia di uno cosi.La domanda non è chi è, la
domanda è PECCHE??!! Forse due anime schizzoidi si riconoscono e si
incastrano alla perfezione? Forse lei avrebbe fatto la stessa fine
senza di lui? O forse no? Siamo sempre portati a pensare che l'amore
rappresenti la svolta quando arriva, che l'amore ti cambi in meglio,
che ti faccia diventare migliore. Peccato che molte volte accade
esattamente il contrario e, se è vero, come canta Tiziano Ferro, che
"tutto ciò che non ti uccide ti fortifica", purtroppo per
Amy è stata vera la prima delle due alternative. Nel 2007 la follia supera ogni limite e lei, addirittura, lo sposa. Un matrimonio che, di certo, non sarà quello che lei avrebbe voluto, ma...mi domando anche cosa in realtà lei avrebbe voluto? Perché, diciamoci la verità, non è che lei lo sposasse ignara di chi lui fosse, però ne era innamorata, di quell'amore che non sente ragioni, che non vede, che non crede. Domande, domande a cui non ci sarà mai una risposta, solo una triste verità. Quel matrimonio non si doveva fare e, infatti, nel 2009 arriva anche il divorzio. Successivamente Amy Winehouse continuerà a subire il fascino di personaggi non proprio equilibratissimi come Pete Doherty, un altro che non definirei proprio uno stinco di santo. Persino Keith Richards, che la materia la conosceva piuttosto bene, prova a convincere Amy a non lasciarsi sopraffare dalla droga e dall'alcool, a non bruciare la sua vita e la sua carriera, ma nemmeno lui riesce a cambiare il suo destino già segnato.
Ad un certo punto il nome di Amy Winehouse diventa noto non tanto per la sua musica, ma per i suoi "avvistamenti" in stato catatonico, ubriaca, strafatta, sul palco e nella vita.
Spesso viene anche fotografata con tagli e ferite che probabilmente si autoprocurava e molte volte non riusciva a tenere le note in quei, ormai rari, casi in cui riusciva a cantare, perché c'erano volte in cui sul palco faceva scena completamente muta. Insomma, scene già viste e riviste, così come già visto e rivisto è anche il finale della storia. A nulla poterono i tentativi di rehab ai quali il padre cercò di sottoporla, più e più volte. Lei ci prova, ma senza riuscirci, senza mai volerlo fino in fondo.
Risale al 2006 quello che resterà l'album emblema di Amy Winehouse: Back To Black.
Il singolo Rehab è davvero il suo manifesto, canzone autobiografica che, nel suo essere così leggera, contiene tutto il dramma della vita di Amy, il suo continuo entrare e uscire dalle cliniche di riabilitazione, il suo rifiuto della rehab, quel "no no no" che diventa un tormentone mondiale.
Il secondo singolo ad essere estratto dall'album e You Don't Know I'm No Good, il cui titolo già sembra, ancora una volta, piuttosto autobiografico.
Il terzo singolo è Back To Black, canzone palesemente dedicata all'amore della sua vita che l'ha devastata:
"ti amo tanto, non è abbastanza
tu ami la cocaina e io amo il fumo
e la vita è come una canna fumaria
e io sono un minuscolo penny
che prova a risalire le mura"
Quel piccolo penny non ce l'ha fatta...
Altro singolo degno di essere ascoltato è Tears Dry on Their Own
C'è un'altra canzone meravigliosa che è considerata un pò il simbolo di quella che è stata la sua vita sentimentale: Love Is a Losing Game, l'amore è un gioco in cui si perde e lei, Amy Winehouse, ha perso tutto e la posta in gioco era troppo alta!
Anche per questo disco premi e riconoscimenti fioccano.
Una collaborazione artistica importante per lei è stata di certo quella con Mark Ronson con cui, per una breve parentesi della sua vita, sembra trovare la sua dimensione musicale. Non posso non ricordare la strepitosa Valerie, che lei canta per lui, un pezzo che io adoro!!, assolutamente fantastico!
Il 23 Luglio 2011, alle 15:53 Amy Winehouse viene trovata morta nel letto della sua casa a Camden Square da una sua guardia del corpo. Pare che sia stata uccisa dall'alcool, da quello che viene definito "stop and go" ovvero un consumo eccessivo di alcolici dopo un periodo di astinenza. Amy non beveva da un mese prima di quella notte. L'autopsia non troverà tracce di stupefacenti nel suo corpo.
E' così che abbiamo perso, a soli 27 anni, un'altra perla rara, un'altra cantante che si va ad aggiungere a quella lista nera che viene associata alla cosiddetta "maledizione del 27", lista nera che comprende anche Janis Joplin, Brian Jones, Jimi Handrix, Jim Morrison...
Le ceneri di Amy Winehouse sono state unite a quelle della sua amata nonna e sono state disperse allo Edgwarebury Jewish Cemetery, il cimitero ebraico situato a Edgware, alla presenza di genitori, parenti e amici. Un anno dopo la morte l'ex marito di Amy, Blake Fielder-Civil trova delle lettere e degli sms spediti da lei prima di morire e poco dopo lui tenta il sucidio con un cocktail di farmaci. Forse i sensi di colpa si son fatti sentire? Avrà davvero capito? Sarà cambiato? Sarà servita almeno a qualcosa la morte di Amy Winehouse? Ne dubito. Ma già tempo addietro lui aveva dichiarato: "Ho portato mia moglie giù per una strada che non avrebbe mai dovuto percorrere". Troppo tardi....
Dopo la morte di Amy Winehouse abbiamo avuto il privilegio di godere ancora della sua musica con il suo disco postumo prodotto dal suo vecchio produttore Salaam Remi insieme a Mark Ronson. Il disco contiene, oltre a brani inediti, anche demo di vecchia data rimasti fino ad allora inascoltati. E ce ne sono di pezzi in questo disco capaci di farti rimpiangere quella fanciulla...
Come restare impassibili di fronte ad un duetto come questo con Tony Bennet?
Come non farsi conquistare dalla melodia di Will You Still Love Me Tomorrow
C'è un aspetto di Amy Winehouse che vale la pena sottolineare ed è la sua generosità, la sua bontà d'animo, perché lei non mancava mai di aiutare qualcuno se poteva. Ha più volte fatto beneficenza, in particolare verso i bambini. Era conosciuta nell'ambiente per la sua generosità, "Chiedi a Amy e lei lo farà", questo si diceva di lei.
Si prodigava molto per cause diverse, come la lotta al cancro al seno, per cui è apparsa nuda in un numero della rivista Easy Living. Una volta ha addirittura fatto volontariato nella clinica nella quale era ricoverata in seguito ad un effetto collaterale causato da alcuni farmaci. Una dottoressa ha riferito al quotidiano The Sun: " Ha accudito alcuni pazienti e ha servito loro i pasti caldi, ha stupito tutti per la sua generosità". Un'altra volta ha pagato tutte le analisi mediche di un uomo, che poi avrebbe raccontato: " Ho avuto un intervento chirurgico il primo Luglio 2009, è costato una fortuna e Amy ha pagato tutto. Ho cercato di ringraziarla, ma lei mi ha abbracciato e mi ha detto di non dire nulla. La sua generosità mi ha dato indietro la mia vita".
Episodi, questi, che ci aiutano a capire la grandiosità di questa piccola donna, non solo dal lato artistico, ma anche dal lato umano, motivo in più per rimpiangerla e per maledire quel Blake Fielder - Civil che l'ha trascinata in fondo al burrone.
Che potere ha l'amore eh?!!! Come possono cambiare la vita le persone che incontriamo nel nostro percorso! Che influenza pazzesca possono avere su una fanciulla fragile, probabilmente insicura e un pò fuori dalle righe! Perché nella vita è anche questione di culo, la fortuna di incontrare le persone giuste con cui fare un pezzettino di strada insieme, persone che ti danno qualcosa, che ti influenzano e ti cambiano in meglio, che hanno il potere di rafforzare i tuoi punti forti, non quelli deboli com'è accaduto a lei. Perché se quel maledetto giorno Blake Fielder - Civil non avesse conosciuto Amy Winehouse, forse, e dico forse, la sua vita sarebbe stata diversa, forse sarebbe ancor viva? O forse no? Probabilmente ne avrebbe incontrata un'altra di anima maledetta? Forse queste persone sono predestinate, hanno il compito di portare in questa vita una ventata di freschezza allo scopo di influenzare le future generazioni di musicisti e cantanti, per dare loro una fonte di novità cui abbeverarsi, per poi lasciare questa terra? Oddio, sto facendo dei pensieri inquietanti, me ne rendo conto, ma è un pò quello che faccio sempre quando non mi spiego un evento, quando non mi rassegno ai fatti e, come succede in questo caso, ogni volta che ascolto una canzone di Amy Winehouse mi viene una rabbia nera per quella ragazza che ha dovuto buttare così, nel cesso, una carriera, un successo e un talento unici che potevano portarla lontano e mi metto lì, in ascolto della sua musica, di quella sua voce tanto particolare che ti conquista alla prima nota e, mentre una forza sconosciuta mi spinge ad alzare il volume per goderne appieno, non posso che pensare solo CHE GRANDISSIMO PECCATO!!
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