"Mark
Knopfler ha la straordinaria capacità di far emettere alla sua Schecter Custom
Stratocaster dei suoni che paiono prodotti dagli angeli il sabato sera, quando
sono esausti per il fatto di essere stati buoni tutta la settimana e sentono il
bisogno di una birra forte"
(Douglas Adams, Addio e grazie per
tutto il pesce, 1984).
Già
da questa citazione è facile intuire la portata del talento di Mark Knopfler,
la sua immensa abilità con le sei corde e soprattutto quanto innovativo sia
stato il suo modo di suonare. Parliamo di uno che ha fatto scuola, che è di
diritto nell'olimpo dei più grandi chitarristi di tutti i tempi. Uno che ha
fatto del "fingerpicking" la sua filosofia di vita, la sua
"pizzicata" è e resterà nella storia. Nulla di salentino eh, sia
chiaro, trattasi di un modo di suonare la chitarra con la punta delle dita che
produce un suono più delicato e raffinato di quello che il classico plettro
riesce a produrre, un suono che ormai si identifica in Mark Knopfler. Lo
riconosci subito. Lui ha creato uno stile, e tutti i chitarristi hanno da lui
appreso il "segreto del polpastrello". Ma oltre alla tecnica c’era e
c'è anche tanto cuore, tanta anima, ma quintali di anima, e poi questo mix di
roba meravigliosa come il blues, il rock e il country. Eccola la ricetta magica
per conquistare pubblico, classifiche, cuori e quel podio sull'olimpo che
nessuno gli toglierà più!
Mi emoziona scrivere dei Dire Straits
perché loro, come ho avuto già modo di raccontare, hanno accompagnato con le
loro canzoni la mia adolescenza e io sono cresciuta con la chitarra di
Knopfler. Mi considero fortunata, anche se lo so che, viste le mie paturnie e
le mie nevrotiche acrobazie mentali, verrebbe da dire che non son venuta su
benissimo. Ma musicalmente, almeno, lasciatemi la soddisfacente consapevolezza
di esser cresciuta a pane e musica di qualità! Mica Pausangelo e D'aleusini!
Ricordo che mi divertivo a tradurre i
testi delle canzoni dei Dire Straits, perché mi piaceva capire cosa passasse
nella mente di un genio come Knopfler, e già allora, quando ero solo una
pischelletta che puzzava ancora di latte e lui, Knopfler, indossava ancora la
fascia in testa, quella che noi donne mettiamo per lavarci la faccia, ma che su
di lui diventava quasi sexy, in quel momento ho capito che lui aveva una vena
poetica notevole e che quei testi venivano fuori da una testa affascinante
(fascia a parte), lui raccontava a modo suo storie di vita vera, amori
tormentati (e forse qui scattò il meccanismo dell'identificazione, visto che io
SONO il tormento sentimentale). Ma c'erano anche profonde riflessioni
politico/sociali che allora capivo poco, ma intuivo che il suo modo di suonare,
scrivere e cantare, il suo mondo, i suoi pensieri, mi piacevano assai.
Knopfler disse: "Molte delle mie
composizioni sono nate nei luoghi che frequento abitualmente. L'ispirazione non
è qualcosa che puoi avere se stai chiuso in casa oppure vai in giro con sei
guardie del corpo: quello non è vivere". E queste sue parole mi colpiscono
molto perché ho sempre pensato che l’ispirazione, per qualsiasi lavoro
artistico, non arriva se non vai in giro a scoprire un pezzettino di mondo, se
non fai affacciare alla finestra della vita un pezzettino di cuore.
I Dire Straits si sono formati a
Deptford nel 1977, lui, Knopfler, era un giovane giornalista e insegnante, nato
a Glasgow, si era trasferito a casa del fratello, David, che divideva
l’appartamento anche con John Illsley, quello che poi sarebbe diventato il
bassista. Mark Knopfler aveva già scritto un paio di canzoni ma non le aveva
mai suonate in pubblico perché, fondamentalmente, era uno timido e riservato,
ma soprattutto non credeva molto nelle proprie capacità. E’ sempre cosi nella
vita, quelli bravi davvero a volte peccano di eccessiva modestia, ci credono
poco, quelli che non valgono una sega ci credono troppo! Ma vabbè, divagazioni
a parte, quando decisero di creare un gruppo avevano solo quel materiale lì da
giocarsi. Mancava un batterista e la scelta ricadde su Pick Withers, vecchio
amico della band. Dopo un esordio non proprio brillante con la denominazione di
Cafè Racers, il gruppo trovò il suo nome definitivo grazie a un amico di
Withers che suggerì quello di Dire Straits che, tradotto, vuol dire "terribili
ristrettezze", oppure "tremende avversità". Il riferimento era al fatto che, a
quei tempi, i fanciulli non avevano un centesimo in tasca. Più che un nome
sembrava un destino, (a breve termine), perché, nonostante i numerosi concerti,
inizialmente, il successo non si decideva ad arrivare. Del resto era un momento
particolare musicalmente parlando, era il periodo del punk, della disco music,
del rock "leggero", per cui loro, con quei testi un po’ troppo introspettivi e
riflessivi, sembravano pesci fuor d’acqua. Ma le cose erano destinate a
cambiare.
Il 27 luglio del 1977, arrivarono dei
demo contenenti le loro composizioni originali. Il primo comprendeva brani come "Sultans Of Swing" che ben conosce anche mio nonno! Ma ce n’erano delle altre
di canzoni che, insieme alla suddetta, furono inviate ad una radio locale solo
per ottenerne un semplice parere dal disc jockey, mai immaginando che quel Dj
avrebbe cambiato le loro vite! Lui, infatti, rimase talmente colpito da quella
musica che decise di inserire in programmazione proprio Sultans Of Swing.
Quando si dice il potere di un disc jockey! Evidentemente allora avevano davvero
la possibilità di decidere il destino di un artista senza sottostare ai diktate
dell’editore che, a sua volta, sottostà a quelli delle case discografiche o,
ancora peggio, alla paura che, essendo il pezzo sconosciuto, il pubblico non
possa apprezzare. Osare, questo è il segreto, termine che nelle radio di oggi
non è più contemplato, ma vabbè… sorvoliamo! Lui invece, questo fortunato e
assai acuto Dj, prese il disco e lo suonò in diretta. Ho appena avuto il
brivido della libertà!
Da quel momento partì tutto. La canzone
ebbe talmente tanto riscontro tra gli ascoltatori che presto arrivò anche il
primo contratto discografico (avranno fatto un regalino al Dj?)
Nel '78 arriva Il primo album "Dire
Straits".
Il
disco raccoglie tutto il materiale che loro suonavano nei piccoli locali
londinesi, compresa Sultans Of Swing. L'album si apre con la strepitosa
"Down The Waterline", con la fantastica chitarra di Knopfler che introduce
il pezzo, assolutamente fantastico. Pezzo che mi farebbe alzare dalla sedia per
scatenarmi anche se avessi 97 anni!
Quello che mi piace dei Dire Straits è
la capacità di cantare di patimenti d’amore con un ritmo incalzante, senza
lasciarsi andare alla flemmatica melodia che di solito accompagna le tematiche
sentimentali. Della serie si soffre, ma ci si da una bella botta di vita
contemporaneamente.
Altro esempio di come un testo d’amore
possa essere meravigliosamente accompagnato da un ritmo travolgente è
"Setting Me Up" canzone che parla di una relazione travagliata, per
cui ti aspetteresti un accompagnamento da "mitagliolevene" e invece
ti parte questo country strepitoso!
Le
atmosfere si addolciscono in "Six Blade Knife". Ma non si arriva mai ai suoni
"micalalapalpebra".
"Il
tuo coltello a sei lame può fare tutto per te
Qualsiasi cosa tu voglia
Una lama per spezzarmi il cuore
Un'altra lama per farmi a pezzi
Il tuo coltello a sei lame fa tutto per te"
E
ancora ritmo a pacchi in "Southbound Again", un pezzo dove la
chitarra di Knopfler è assoluta protagonista e dove non mancano assoli degni di
esser messi in archivio come alcuni dei più belli mai incisi.
Nonostante
tutti questi apprezzamenti il disco fa un pò fatica ad affermarsi in Gran
Bretagna, il regno del rock punk non sembra inizialmente gradire molto, ma
negli altri paesi spacca e mentre, pian piano, sulla scia del successo ottenuto
durante i concerti europei, il disco comincia ad essere apprezzato anche in
Inghilterra, loro registrano Communiqué.
Anche
qui la chitarra di Knopfler si fa sentire in pezzi come "Once Upon A Time
In The West", uno dei loro cavalli di battaglia, pressoché immancabile
durante i live.
Sentite che meraviglia!!
Ancora l'amore protagonista di "Were Do
You Think You’re Going", un lentone niente male, ma il tocco di Knopfler, il
suono di quella sua chitarra, ti scuotono tutto ciò che si può scuotere!!!
Strepitosa!
tra
poco oltrepasserai la porta
so dove
hai intenzione di andare
come
conosco il motivo per il quale vieni qui
sono
stufo di scherzare
lo sai
che mi fa piacere saperti libera
dove
hai intenzione di andare?
Ragazza,
credo che sia meglio
che
resti con me.
Dici
che non c’è un motivo
ma
cerchi ancora un qualcosa
per
dubitare di me
ragazza,
se adesso non mi vorrai
non mi
avrai mai più".
Si parla, invece, come è facilmente
intuibile, della difficoltà di comunicare nella title track, altro pezzo
strepitoso che merita ascolto e poi riascolto e poi ancora strariascolto!
Un'altra
delle mie preferite è "Lady Writer", ogni volta che la sento i miei
piedi, le mie gambe prendono vita propria, è più forte di me, non si può
resistere a questa meraviglia! La ascolti ed è uno dei pochissimi momenti in
cui pensi: "la vita è meravigliosa"!
Altro
pezzo in cui Knopfler fa resuscitare i morti con le sue dita è "Single Handed Sailor"
Una mia vecchia amica, ogni volta che
ascoltava Mark Knopfler diceva: "Se fa quelle cose meravigliose sulla sua
chitarra chissà cosa riesce a fare sul corpo di una donna!"... Si, lo so,
starete pensando allo strano e, magari, per qualcuno, perverso volo pindarico,
ma in fondo, diciamolo, tra musica e sesso c'è un confine molto sottile, vi è
una similitudine neanche tanto difficile da intravedere, è puro piacere,
godimento, è sensualità a tutto tondo! Poi, certo, dipende dallo stato d'animo
con cui la si ascolta ma, secondo me, dipende più che altro dalla quantità di sangue
che vi scorre in vena!
Tornando a bomba e a proposito di
sensualità ce n'è a iosa in "Follow Me Home", quell'incedere quasi
ipnotico, ma mai noioso, quella rilassatezza che ti trasmette, il battito del
piedino per accompagnarlo che arriva inevitabile, è tutto istinto, tutto
diventa viscerale e come tutte le passioni, non puoi razionalizzare, devi solo
lasciarti andare.
Il successo ormai era arrivato e i Dire
Straits erano sempre più lontani da quelle ristrettezze iniziali che avevano
ispirato il loro nome, tanto che anche personaggi come Bob Dylan, e scusate se
è poco, cominciarono a seguirli con occhi assai interessati.
Fu poi la volta di un altro album:
Making Movies.
Il
disco contiene capolavori come "Tunnel Of Love" e "Romeo and
Giuliet". Non credo esista qualcuno al mondo che non li conosca (almeno
spero!).
C'è un'altra canzone d'amore favolosa che
mi piace segnalarvi, un amore per una donna cantato con quel ritmo che adoro,
un amore raccontato con gioia, la solita, meravigliosa
"contraddizione" tra un testo tenero e ritmo sostenuto:
"Expresso Love"
"io sono fatto per andare con la mia
ragazza
come un sax è stato creato
per andare con la notte"
per andare con la notte"
Poi ancora "Hand In Hand" è
l’amore che finisce dopo essere stato vissuto intensamente, una passione
bruciata in pochissimo tempo lasciando tra le ceneri il ricordo di sensazioni
mai dimenticate.
"Se sono stato duro con te, non ho
mai scelto di esserlo
Non ho mai voluto nessun altro
Ho dato il massimo per essere qualcuno
vicino a cui saresti voluta stare
Mano nella mano come due amanti dovrebbero
stare"
Dopo una serie di cambiamenti
all'interno della band (David Knopfler, il fratello di Mark, abbandonò il
gruppo) e l'ingresso, quindi di Hal Lindes e Alan Clark, i Dire Straits
partirono per un altro tour che, manco a dirlo, ebbe un successo strepitoso.
Poi fu la volta di Love Over Gold.
Il disco fu registrato ai Power Station
di New York nel giugno 1982. Diverse le canzoni che amo di questo album:
"Telegraph Road" che trovo sia qualcosa difficile da descrivere,
difficili da raccontare le emozioni che ti regala ascoltandola, è un orgasmo di
13 minuti abbondanti! Provare per credere!
Adoro
anche "Private Investigations", una canzone sussurrata, quasi
bisbigliata, un soffio che ti accarezza l'anima!
Dire
Straits - Private Investigations
Dedicata alle donne e alle loro irrequietezze e incoerenze è "Love Over Gold"
Dedicata alle donne e alle loro irrequietezze e incoerenze è "Love Over Gold"
"E danzi attraverso gli ingressi
solo per vedere cosa troverai
lasciando che niente interferisca
col folle equilibrio della tua mente
e quando alla fine riappari
nello stesso punto da dove sei entrata
hai gettato il tuo amore ad ogni estraneo
e la prudenza al vento".
col folle equilibrio della tua mente
e quando alla fine riappari
nello stesso punto da dove sei entrata
hai gettato il tuo amore ad ogni estraneo
e la prudenza al vento".
Altro giro altra corsa, nuovo cambio di
organico: lo storico batterista Pick Withers viene sostituito da Terry
Williams. Il 10 gennaio 1983 pubblicano l’Ep ExtendancEPlay, una sorta di
omaggio al rock’n’roll degli esordi, ben "raccontato" in Twisting By
The Pool.
Segue un altro colossale tour mondiale
che registrò ovunque il tutto esaurito. Il concerto conclusivo, tenuto
all’Hammersmith Odeon di Londra il 23 luglio 1983, fu registrato e pubblicato
col nome Alchemy: Dire Straits Live il 12 marzo 1984. Anche questo album dal
vivo, contenente alcune delle perle fino ad allora mai pubblicate, ebbe un
riscontro notevole e questo perché nulla fu ritoccato, ascoltandolo eri come
teletrasportato all'Hammersmith e sentivi tutte le meravigliose sensazioni che
un concerto sa dare, stessi effetti, stessi suoni, stesse emozioni!
Nel frattempo i vari componenti dei
Dire Straits cominciano a guardarsi intorno, iniziano a interessarsi a progetti
solisti. Mark Knopfler, viene chiamato a collaborare con artisti del calibro di
Van Morrison, Bob Dylan, etc, e, nel contempo, scrive anche alcune colonne
sonore per alcuni film.
Ma i Dire Straits devono ancora sparare
il pezzo da novanta e, grazie ad una ispirazione vincente, arriva il colosso:
Brothers In Arms.
Registrato
tra il novembre 1984 e il marzo 1985 Brothers In Arms rappresenta, infatti, la
definitiva consacrazione dei Dire Straits. Grazie ai pezzi molto radiofonici il
successo è immediato e di proporzioni inimmaginabili. Con oltre 35 milioni di
copie diventa l’album più venduto della band e uno dei più venduti della
storia. Anche in questo caso credo che siano pochissimi a non aver mai
ascoltato questo disco, a non aver mai goduto di una "So Far Away",
ad esempio...
Pochi non hanno mai avuto il brivido da
"Money For Nothing". Famosissimo anche il videoclip di questo pezzo
in cui si vedono le dita di Knopfler pizzicare le corde di una Gibson Les Paul.
Il vecchio e caro rock’n’ roll anni 50
ispira "Walk Of Life", vero omaggio ai cantastorie che si spostavano
di città in città guadagnandosi da vivere suonando.
Quanti non hanno goduto durante un
viaggio in auto di un pezzo magico come "Your Latest Trick",
una delle ballate più popolari del gruppo, con quell'assolo di sax da brivido?!
Io ci ho fatto i migliori chilometri della mia vita, mischiando all'asfalto le
mie lacrime e le miei gioie, con questo sottofondo memorabile!
La degna chiusura del disco è affidata
alla meraviglia di "Brothers In Arms" su cui non credo ci sia bisogno
di dire alcuna parola, sulla quale deve scendere solo ed esclusivamente un
religiosissimo e assoluto silenzio.
Ma proprio nel clou del successo,
proprio dopo il disco più rappresentativo di quello che, ormai, i Dire Straits
erano diventati, inizia la fine... i progetti solisti dei vari membri, compreso
Knopfler, cominciano ad avere la priorità e il gruppo si avvia verso lo
scioglimento. Non mancano però altri impegni che li vedono insieme, come una
colossale tournée mondiale che registra ovunque il
tutto esaurito. Nel biennio 1985-1986 tennero 248 concerti, prendendo parte
perfino al Live Aid, allo stadio di Wembley il 31 luglio 1985. Ormai star
internazionali, suonarono anche in occasione del settantesimo compleanno di
Nelson Mandela, allora ancora detenuto presso le carceri del regime
sudafricano.
Nel novembre dello stesso anno,
coadiuvati da un gran numero di turnisti tra i quali Jeff Porcaro (TOTO), i
Dire Straits tornarono in studio per dare inizio alla lavorazione di quello che
sarebbe diventato On Every Street.
Di questo disco ricordo con piacere
"Calling Elvis"
Ricordo l'intensità e i tormenti
d'amore di "On Every Street"
"Ci sarà un ricordo di te in
qualche posto
Che sia sui libri di qualcuno
Un abietto ritratto del tuo viso
Il tuo sguardo ferito.
Tra il sacro ed il profano
Il piacere ed il dolore
In qualche luogo ove restano le tue
impronte
Ed è il tuo volto che sto cercando in
ogni strada".
Ancora l’amore protagonista in
"Fade To Black"
"Mi chiedo dove tu sia stanotte
probabilmente sei in un letto da
qualche parte
si sa che provi piacere
nel buttarti fra le braccia di qualcuno
ne hai sempre avuto la capacità
Svanire nel nero
Scommetto che hai già fatto un passo
immagino una stanza buia da qualche
parte
e tu che giri le dita sul bordo del suo
bicchiere
accarezzi i suoi capelli
e graffi la sua schiena
Svanire nel nero"
E tanta
chitarra Knopfleirana in "When It Comes To You"
On every street fu l'ultimo regalo dei
Dire Straits, l'ultima perla prima dello scioglimento. Mark Knopfler che, a
differenza di molti suoi colleghi, è sempre stato un tranquillone, uno a cui
della vita da rockstar non gliene poteva frega de meno e, anzi, schivo e
riservato com'era, tutto quel trambusto dovuto al successo gli stava stretto,
disse:
"Negli ultimi anni eravamo
diventati una struttura gigantesca: durante i tour mi capitava di mangiare con
persone del nostro staff che non conoscevo nemmeno, mentre a me sarebbe
piaciuto stare un po' a casa con i miei figli e dedicarmi a ciò che so fare
meglio, ossia scrivere canzoni. Considero i Dire Straits come un luogo
meraviglioso da visitare, ma non in cui fermarsi per viverci". (Mark Knopfler)
Mark Knopfler, dunque, diede il via
alla sua carriera solista vera e propria, un percorso senza grosse ambizioni
commerciali, ma non privo di grosse soddisfazioni artistiche perché, lontano
dai grossi riflettori "popolari", probabilmente, lui si sente più
libero di sperimentare, mettersi alla prova, senza il fiato sul collo del
successo. Lui non fa altro in questi anni che confermare il suo immenso talento
di chitarrista, dimostrando al mondo che le rockstar sanno essere anche
"silenziose", pacate, equilibrate, imperturbabili. Prova al mondo che
i grandi artisti di fama mondiale sanno essere anche modesti e riservati, tanto
che Knopfler viene definito come "l'uomo tranquillo del rock".
Nonostante il suo essere schivo e timido resta, senza ombra di dubbio, uno dei
personaggi più rappresentativi e affascinanti del mondo del rock, in grado di
resistere per più di trent'anni sulla cresta dell’onda, obbiettivo non proprio
facile da perseverare. Chissà che un giorno non decida di regalarci una reunion
dei Dire Straits, anche se, in realtà, il brivido del suo tocco magico non ce
l'ha mai tolto e di questo gli saremo eternamente grati! Lunga vita ai suoi polpastrelli!!!
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