domenica 30 novembre 2014

DIRE STRAITS


"Mark Knopfler ha la straordinaria capacità di far emettere alla sua Schecter Custom Stratocaster dei suoni che paiono prodotti dagli angeli il sabato sera, quando sono esausti per il fatto di essere stati buoni tutta la settimana e sentono il bisogno di una birra forte"
(Douglas Adams, Addio e grazie per tutto il pesce, 1984).

Già da questa citazione è facile intuire la portata del talento di Mark Knopfler, la sua immensa abilità con le sei corde e soprattutto quanto innovativo sia stato il suo modo di suonare. Parliamo di uno che ha fatto scuola, che è di diritto nell'olimpo dei più grandi chitarristi di tutti i tempi. Uno che ha fatto del "fingerpicking" la sua filosofia di vita, la sua "pizzicata" è e resterà nella storia. Nulla di salentino eh, sia chiaro, trattasi di un modo di suonare la chitarra con la punta delle dita che produce un suono più delicato e raffinato di quello che il classico plettro riesce a produrre, un suono che ormai si identifica in Mark Knopfler. Lo riconosci subito. Lui ha creato uno stile, e tutti i chitarristi hanno da lui appreso il "segreto del polpastrello". Ma oltre alla tecnica c’era e c'è anche tanto cuore, tanta anima, ma quintali di anima, e poi questo mix di roba meravigliosa come il blues, il rock e il country. Eccola la ricetta magica per conquistare pubblico, classifiche, cuori e quel podio sull'olimpo che nessuno gli toglierà più!


Mi emoziona scrivere dei Dire Straits perché loro, come ho avuto già modo di raccontare, hanno accompagnato con le loro canzoni la mia adolescenza e io sono cresciuta con la chitarra di Knopfler. Mi considero fortunata, anche se lo so che, viste le mie paturnie e le mie nevrotiche acrobazie mentali, verrebbe da dire che non son venuta su benissimo. Ma musicalmente, almeno, lasciatemi la soddisfacente consapevolezza di esser cresciuta a pane e musica di qualità! Mica Pausangelo e D'aleusini!
Ricordo che mi divertivo a tradurre i testi delle canzoni dei Dire Straits, perché mi piaceva capire cosa passasse nella mente di un genio come Knopfler, e già allora, quando ero solo una pischelletta che puzzava ancora di latte e lui, Knopfler, indossava ancora la fascia in testa, quella che noi donne mettiamo per lavarci la faccia, ma che su di lui diventava quasi sexy, in quel momento ho capito che lui aveva una vena poetica notevole e che quei testi venivano fuori da una testa affascinante (fascia a parte), lui raccontava a modo suo storie di vita vera, amori tormentati (e forse qui scattò il meccanismo dell'identificazione, visto che io SONO il tormento sentimentale). Ma c'erano anche profonde riflessioni politico/sociali che allora capivo poco, ma intuivo che il suo modo di suonare, scrivere e cantare, il suo mondo, i suoi pensieri, mi piacevano assai.

Knopfler disse: "Molte delle mie composizioni sono nate nei luoghi che frequento abitualmente. L'ispirazione non è qualcosa che puoi avere se stai chiuso in casa oppure vai in giro con sei guardie del corpo: quello non è vivere". E queste sue parole mi colpiscono molto perché ho sempre pensato che l’ispirazione, per qualsiasi lavoro artistico, non arriva se non vai in giro a scoprire un pezzettino di mondo, se non fai affacciare alla finestra della vita un pezzettino di cuore.


I Dire Straits si sono formati a Deptford nel 1977, lui, Knopfler, era un giovane giornalista e insegnante, nato a Glasgow, si era trasferito a casa del fratello, David, che divideva l’appartamento anche con John Illsley, quello che poi sarebbe diventato il bassista. Mark Knopfler aveva già scritto un paio di canzoni ma non le aveva mai suonate in pubblico perché, fondamentalmente, era uno timido e riservato, ma soprattutto non credeva molto nelle proprie capacità. E’ sempre cosi nella vita, quelli bravi davvero a volte peccano di eccessiva modestia, ci credono poco, quelli che non valgono una sega ci credono troppo! Ma vabbè, divagazioni a parte, quando decisero di creare un gruppo avevano solo quel materiale lì da giocarsi. Mancava un batterista e la scelta ricadde su Pick Withers, vecchio amico della band. Dopo un esordio non proprio brillante con la denominazione di Cafè Racers, il gruppo trovò il suo nome definitivo grazie a un amico di Withers che suggerì quello di Dire Straits che, tradotto, vuol dire "terribili ristrettezze", oppure "tremende avversità". Il riferimento era al fatto che, a quei tempi, i fanciulli non avevano un centesimo in tasca. Più che un nome sembrava un destino, (a breve termine), perché, nonostante i numerosi concerti, inizialmente, il successo non si decideva ad arrivare. Del resto era un momento particolare musicalmente parlando, era il periodo del punk, della disco music, del rock "leggero", per cui loro, con quei testi un po’ troppo introspettivi e riflessivi, sembravano pesci fuor d’acqua. Ma le cose erano destinate a cambiare.
Il 27 luglio del 1977, arrivarono dei demo contenenti le loro composizioni originali. Il primo comprendeva brani come "Sultans Of Swing" che ben conosce anche mio nonno! Ma ce n’erano delle altre di canzoni che, insieme alla suddetta, furono inviate ad una radio locale solo per ottenerne un semplice parere dal disc jockey, mai immaginando che quel Dj avrebbe cambiato le loro vite! Lui, infatti, rimase talmente colpito da quella musica che decise di inserire in programmazione proprio Sultans Of Swing. Quando si dice il potere di un disc jockey! Evidentemente allora avevano davvero la possibilità di decidere il destino di un artista senza sottostare ai diktate dell’editore che, a sua volta, sottostà a quelli delle case discografiche o, ancora peggio, alla paura che, essendo il pezzo sconosciuto, il pubblico non possa apprezzare. Osare, questo è il segreto, termine che nelle radio di oggi non è più contemplato, ma vabbè… sorvoliamo! Lui invece, questo fortunato e assai acuto Dj, prese il disco e lo suonò in diretta. Ho appena avuto il brivido della libertà!


Da quel momento partì tutto. La canzone ebbe talmente tanto riscontro tra gli ascoltatori che presto arrivò anche il primo contratto discografico (avranno fatto un regalino al Dj?)
Nel '78 arriva Il primo album "Dire Straits".


Il disco raccoglie tutto il materiale che loro suonavano nei piccoli locali londinesi, compresa Sultans Of Swing. L'album si apre con la strepitosa "Down The Waterline", con la fantastica chitarra di Knopfler che introduce il pezzo, assolutamente fantastico. Pezzo che mi farebbe alzare dalla sedia per scatenarmi anche se avessi 97 anni!


Quello che mi piace dei Dire Straits è la capacità di cantare di patimenti d’amore con un ritmo incalzante, senza lasciarsi andare alla flemmatica melodia che di solito accompagna le tematiche sentimentali. Della serie si soffre, ma ci si da una bella botta di vita contemporaneamente.
Altro esempio di come un testo d’amore possa essere meravigliosamente accompagnato da un ritmo travolgente è "Setting Me Up" canzone che parla di una relazione travagliata, per cui ti aspetteresti un accompagnamento da "mitagliolevene" e invece ti parte questo country strepitoso!


Le atmosfere si addolciscono in "Six Blade Knife". Ma non si arriva mai ai suoni "micalalapalpebra".



"Il tuo coltello a sei lame può fare tutto per te
Qualsiasi cosa tu voglia
Una lama per spezzarmi il cuore
Un'altra lama per farmi a pezzi
Il tuo coltello a sei lame fa tutto per te"

E ancora ritmo a pacchi in "Southbound Again", un pezzo dove la chitarra di Knopfler è assoluta protagonista e dove non mancano assoli degni di esser messi in archivio come alcuni dei più belli mai incisi.


Nonostante tutti questi apprezzamenti il disco fa un pò fatica ad affermarsi in Gran Bretagna, il regno del rock punk non sembra inizialmente gradire molto, ma negli altri paesi spacca e mentre, pian piano, sulla scia del successo ottenuto durante i concerti europei, il disco comincia ad essere apprezzato anche in Inghilterra, loro registrano Communiqué.


Anche qui la chitarra di Knopfler si fa sentire in pezzi come "Once Upon A Time In The West", uno dei loro cavalli di battaglia, pressoché immancabile durante i live. 

Sentite che meraviglia!!


Ancora l'amore protagonista di "Were Do You Think You’re Going", un lentone niente male, ma il tocco di Knopfler, il suono di quella sua chitarra, ti scuotono tutto ciò che si può scuotere!!! Strepitosa!

tra poco oltrepasserai la porta
so dove hai intenzione di andare
come conosco il motivo per il quale vieni qui
sono stufo di scherzare
lo sai che mi fa piacere saperti libera
dove hai intenzione di andare?
Ragazza, credo che sia meglio
che resti con me.
Dici che non c’è un motivo
ma cerchi ancora un qualcosa
per dubitare di me
ragazza, se adesso non mi vorrai
non mi avrai mai più".

Si parla, invece, come è facilmente intuibile, della difficoltà di comunicare nella title track, altro pezzo strepitoso che merita ascolto e poi riascolto e poi ancora strariascolto!


Un'altra delle mie preferite è "Lady Writer", ogni volta che la sento i miei piedi, le mie gambe prendono vita propria, è più forte di me, non si può resistere a questa meraviglia! La ascolti ed è uno dei pochissimi momenti in cui pensi: "la vita è meravigliosa"!


Altro pezzo in cui Knopfler fa resuscitare i morti con le sue dita è "Single Handed Sailor"


Una mia vecchia amica, ogni volta che ascoltava Mark Knopfler diceva: "Se fa quelle cose meravigliose sulla sua chitarra chissà cosa riesce a fare sul corpo di una donna!"... Si, lo so, starete pensando allo strano e, magari, per qualcuno, perverso volo pindarico, ma in fondo, diciamolo, tra musica e sesso c'è un confine molto sottile, vi è una similitudine neanche tanto difficile da intravedere, è puro piacere, godimento, è sensualità a tutto tondo! Poi, certo, dipende dallo stato d'animo con cui la si ascolta ma, secondo me, dipende più che altro dalla quantità di sangue che vi scorre in vena!


Tornando a bomba e a proposito di sensualità ce n'è a iosa in "Follow Me Home", quell'incedere quasi ipnotico, ma mai noioso, quella rilassatezza che ti trasmette, il battito del piedino per accompagnarlo che arriva inevitabile, è tutto istinto, tutto diventa viscerale e come tutte le passioni, non puoi razionalizzare, devi solo lasciarti andare.


Il successo ormai era arrivato e i Dire Straits erano sempre più lontani da quelle ristrettezze iniziali che avevano ispirato il loro nome, tanto che anche personaggi come Bob Dylan, e scusate se è poco, cominciarono a seguirli con occhi assai interessati.

Fu poi la volta di un altro album: Making Movies.


Il disco contiene capolavori come "Tunnel Of Love" e "Romeo and Giuliet". Non credo esista qualcuno al mondo che non li conosca (almeno spero!).



C'è un'altra canzone d'amore favolosa che mi piace segnalarvi, un amore per una donna cantato con quel ritmo che adoro, un amore raccontato con gioia, la solita, meravigliosa "contraddizione" tra un testo tenero e ritmo sostenuto: "Expresso Love"

"io sono fatto per andare con la mia ragazza
come un sax è stato creato
per andare con la notte"


Poi ancora "Hand In Hand" è l’amore che finisce dopo essere stato vissuto intensamente, una passione bruciata in pochissimo tempo lasciando tra le ceneri il ricordo di sensazioni mai dimenticate.

"Se sono stato duro con te, non ho mai scelto di esserlo
Non ho mai voluto nessun altro
Ho dato il massimo per essere qualcuno vicino a cui saresti voluta stare
Mano nella mano come due amanti dovrebbero stare"



Dopo una serie di cambiamenti all'interno della band (David Knopfler, il fratello di Mark, abbandonò il gruppo) e l'ingresso, quindi di Hal Lindes e Alan Clark, i Dire Straits partirono per un altro tour che, manco a dirlo, ebbe un successo strepitoso.


Poi fu la volta di Love Over Gold.


Il disco fu registrato ai Power Station di New York nel giugno 1982. Diverse le canzoni che amo di questo album: "Telegraph Road" che trovo sia qualcosa difficile da descrivere, difficili da raccontare le emozioni che ti regala ascoltandola, è un orgasmo di 13 minuti abbondanti! Provare per credere!


Adoro anche "Private Investigations", una canzone sussurrata, quasi bisbigliata, un soffio che ti accarezza l'anima!

Dire Straits - Private Investigations

Dedicata alle donne e alle loro irrequietezze e incoerenze è "Love Over Gold"

"E danzi attraverso gli ingressi
solo per vedere cosa troverai
lasciando che niente interferisca
col folle equilibrio della tua mente
e quando alla fine riappari
nello stesso punto da dove sei entrata
hai gettato il tuo amore ad ogni estraneo
e la prudenza al vento"
.


Altro giro altra corsa, nuovo cambio di organico: lo storico batterista Pick Withers viene sostituito da Terry Williams. Il 10 gennaio 1983 pubblicano l’Ep ExtendancEPlay, una sorta di omaggio al rock’n’roll degli esordi, ben "raccontato" in Twisting By The Pool.


Segue un altro colossale tour mondiale che registrò ovunque il tutto esaurito. Il concerto conclusivo, tenuto all’Hammersmith Odeon di Londra il 23 luglio 1983, fu registrato e pubblicato col nome Alchemy: Dire Straits Live il 12 marzo 1984. Anche questo album dal vivo, contenente alcune delle perle fino ad allora mai pubblicate, ebbe un riscontro notevole e questo perché nulla fu ritoccato, ascoltandolo eri come teletrasportato all'Hammersmith e sentivi tutte le meravigliose sensazioni che un concerto sa dare, stessi effetti, stessi suoni, stesse emozioni!
Nel frattempo i vari componenti dei Dire Straits cominciano a guardarsi intorno, iniziano a interessarsi a progetti solisti. Mark Knopfler, viene chiamato a collaborare con artisti del calibro di Van Morrison, Bob Dylan, etc, e, nel contempo, scrive anche alcune colonne sonore per alcuni film.

Ma i Dire Straits devono ancora sparare il pezzo da novanta e, grazie ad una ispirazione vincente, arriva il colosso: Brothers In Arms.



Registrato tra il novembre 1984 e il marzo 1985 Brothers In Arms rappresenta, infatti, la definitiva consacrazione dei Dire Straits. Grazie ai pezzi molto radiofonici il successo è immediato e di proporzioni inimmaginabili. Con oltre 35 milioni di copie diventa l’album più venduto della band e uno dei più venduti della storia. Anche in questo caso credo che siano pochissimi a non aver mai ascoltato questo disco, a non aver mai goduto di una "So Far Away", ad esempio...

Pochi non hanno mai avuto il brivido da "Money For Nothing". Famosissimo anche il videoclip di questo pezzo in cui si vedono le dita di Knopfler pizzicare le corde di una Gibson Les Paul.


Il vecchio e caro rock’n’ roll anni 50 ispira "Walk Of Life", vero omaggio ai cantastorie che si spostavano di città in città guadagnandosi da vivere suonando.


Quanti non hanno goduto durante un viaggio in auto di un pezzo magico come  "Your Latest Trick", una delle ballate più popolari del gruppo, con quell'assolo di sax da brivido?! Io ci ho fatto i migliori chilometri della mia vita, mischiando all'asfalto le mie lacrime e le miei gioie, con questo sottofondo memorabile!


La degna chiusura del disco è affidata alla meraviglia di "Brothers In Arms" su cui non credo ci sia bisogno di dire alcuna parola, sulla quale deve scendere solo ed esclusivamente un religiosissimo e assoluto silenzio.


Ma proprio nel clou del successo, proprio dopo il disco più rappresentativo di quello che, ormai, i Dire Straits erano diventati, inizia la fine... i progetti solisti dei vari membri, compreso Knopfler, cominciano ad avere la priorità e il gruppo si avvia verso lo scioglimento. Non mancano però altri impegni che li vedono insieme, come una colossale tournée mondiale che registra ovunque il tutto esaurito. Nel biennio 1985-1986 tennero 248 concerti, prendendo parte perfino al Live Aid, allo stadio di Wembley il 31 luglio 1985. Ormai star internazionali, suonarono anche in occasione del settantesimo compleanno di Nelson Mandela, allora ancora detenuto presso le carceri del regime sudafricano.

Nel novembre dello stesso anno, coadiuvati da un gran numero di turnisti tra i quali Jeff Porcaro (TOTO), i Dire Straits tornarono in studio per dare inizio alla lavorazione di quello che sarebbe diventato On Every Street.


Di questo disco ricordo con piacere "Calling Elvis"


Ricordo l'intensità e i tormenti d'amore di "On Every Street"

"Ci sarà un ricordo di te in qualche posto
Che sia sui libri di qualcuno
Un abietto ritratto del tuo viso
Il tuo sguardo ferito.
Tra il sacro ed il profano
Il piacere ed il dolore
In qualche luogo ove restano le tue impronte
Ed è il tuo volto che sto cercando in ogni strada".


Ancora l’amore protagonista in "Fade To Black"

"Mi chiedo dove tu sia stanotte
probabilmente sei in un letto da qualche parte
si sa che provi piacere
nel buttarti fra le braccia di qualcuno
ne hai sempre avuto la capacità
Svanire nel nero
Scommetto che hai già fatto un passo
immagino una stanza buia da qualche parte
e tu che giri le dita sul bordo del suo bicchiere
accarezzi i suoi capelli
e graffi la sua schiena
Svanire nel nero"


E tanta chitarra Knopfleirana in "When It Comes To You"


On every street fu l'ultimo regalo dei Dire Straits, l'ultima perla prima dello scioglimento. Mark Knopfler che, a differenza di molti suoi colleghi, è sempre stato un tranquillone, uno a cui della vita da rockstar non gliene poteva frega de meno e, anzi, schivo e riservato com'era, tutto quel trambusto dovuto al successo gli stava stretto, disse:
"Negli ultimi anni eravamo diventati una struttura gigantesca: durante i tour mi capitava di mangiare con persone del nostro staff che non conoscevo nemmeno, mentre a me sarebbe piaciuto stare un po' a casa con i miei figli e dedicarmi a ciò che so fare meglio, ossia scrivere canzoni. Considero i Dire Straits come un luogo meraviglioso da visitare, ma non in cui fermarsi per viverci". (Mark Knopfler)

Mark Knopfler, dunque, diede il via alla sua carriera solista vera e propria, un percorso senza grosse ambizioni commerciali, ma non privo di grosse soddisfazioni artistiche perché, lontano dai grossi riflettori "popolari", probabilmente, lui si sente più libero di sperimentare, mettersi alla prova, senza il fiato sul collo del successo. Lui non fa altro in questi anni che confermare il suo immenso talento di chitarrista, dimostrando al mondo che le rockstar sanno essere anche "silenziose", pacate, equilibrate, imperturbabili. Prova al mondo che i grandi artisti di fama mondiale sanno essere anche modesti e riservati, tanto che Knopfler viene definito come "l'uomo tranquillo del rock". Nonostante il suo essere schivo e timido resta, senza ombra di dubbio, uno dei personaggi più rappresentativi e affascinanti del mondo del rock, in grado di resistere per più di trent'anni sulla cresta dell’onda, obbiettivo non proprio facile da perseverare. Chissà che un giorno non decida di regalarci una reunion dei Dire Straits, anche se, in realtà, il brivido del suo tocco magico non ce l'ha mai tolto e di questo gli saremo eternamente grati! Lunga vita ai suoi polpastrelli!!!

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