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passato è sempre davvero passato?
Io credo di no!
Perché a volte, neanche troppo di rado, il passato torna,
improvviso, senza avvisare, a sconvolgerti l’animo, il cuore, il
corpo e la testa. E basta poco, pochissimo, basta anche solo un
profumo, una canzone, un panorama, che quel ricordo riaffiora con una
tale forza, una tale “vviulenza” che ti sembra quasi di perdere
il fiato e, in una frazione di secondo, ti ritrovi catapultata in
quel passato, ringiovanita di 10 anni, rincretinita di 20, sei lì,
in quello stesso posto, con la stessa testa di caizer e rivivi quelle
stesse, identiche emozioni. E non puoi farci un tubo! Perché quando
i ricordi decidono di tornare c’è poco da fare, puoi cercare di
dirottare i pensieri altrove, puoi provare a schiaffeggiarti per
tornare alla realtà, puoi provare a farti uno shampoo gelato, ma
quel ricordo è già lì, ha già preso possesso della tua mente e
anche se, poi, dopo una buona mezz’ora di auto violenza cerebrale,
riusciamo ad eliminarlo, o meglio, ad accantonarlo, lì, in un
angoletto della nostra testolina bacata, resta latente, minaccioso,
pronto a riaffiorare al minimo imput.
Che fare? Beh, dipende! Perché
i ricordi attecchiscono in modo diverso a seconda del modo in cui noi
li viviamo, li pensiamo, li elaboriamo, li classifichiamo e se il
ricordo in questione è attinente ad una storia d’amore finita
(perché si sa che quando ci coglie la nostalgia canaglia, il più
delle volte c’entra qualche storiaccia che ci ha segnate nel
profondo, ma che ci ha fatto anche provare una vagonata di
emozioni), se quella storia l’abbiamo elaborata e siamo uscite
dalla fase del “cazzo quanto mi manca”, oppure “non sarò mai
più felice come con lui”, allora quel ricordo sarà solo un
piacere, un breve e piacevole giro sul viale dei ricordi con
l’aggiunta, perché no, anche di un pizzico di nostalgia per ciò
che si era, per ciò in cui si credeva, beata innocenza! Poi, però,
il giretto finisce e si torna felici alla realtà, quella che abbiamo
scelto con la piena consapevolezza che è esattamente quella in cui
vogliamo essere, senza se e senza ma. Discorso diverso se quel
ricordo brucia ancora, se in quel viaggetto sul viale dei ricordi ci
lasciamo un pezzettino di anima, se in qualche modo ci piacerebbe non
ripercorrerlo all’indietro perché quella nostalgia è tosta, è di
quelle che ti fanno rimpiangere quei tempi e quella persona e ti fan
mancare la terra sotto i piedi. Ecco, in quel caso il ricordo fa un
male cane e percorrere quel viale non è affatto una buona idea!
La
soluzione c’è, ma, e lo dico per esperienza, non è facile.
Bisogna risolversi, superare, venire fuori "dall’età
dell’innocenza". “Trovare un altro grande amore per guarire
da te” per dirla alla Tiromancino. Cosa difficile, ma possibile,
non scoraggiatevi. Fino ad allora cercate di tenervi lontane da quel
viale, fate qualsiasi cosa per distrarvi, giocate a canasta,
coltivate un orto, datevi all’uncinetto, ma state lontane dai
viali, quelli dei ricordi e, per carità, anche di altro tipo (hai
visto mai che qualche labile fanciulla, disillusa dall'amore,
decida di farne un business??!!!). Poi, una volta superata la fase
critica, sarete libere di percorrere serenamente quel meraviglioso
viale senza più soffrire, apprezzando e godendo di ogni sfumatura,
di ogni profumo, di ogni colore, di ogni suono, rivivendo quei
ricordi con gioia e con piacere perché quei ricordi sono parte di
voi, perché quel passato vi ha fatte diventare ciò che siete e vi
ha fatto trovare dove e con chi siete ora. L'importante è non
pentirsi mai di ciò che avete fatto, di come e chi avete amato.
Senza quel passato, anche se a tratti doloroso, saremmo più povere.
E allora lasciamoci andare ogni tanto a ricordare ciò che siamo
state e quello che abbiamo provato perché è da li che si forma la
nostra identità.
Certo...se la storia è stata molto importante, ci
sarà sempre un velo di nostalgia canaglia e un pochino, una parte
del nostro cuore, accelererà sempre i suoi battiti. Ma "tu
chiamale, se vuoi, emozioni" e quelle sono sempre benvenute,
fanno parte di quell'ingarbugliatissimo gioco che si chiama vita, di
quell'irrazionale, meraviglioso, sconvolgente meccanismo che si
chiama amore!
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