Eccolo, un uomo che sprizza rock
da ogni poro, che emana energia anche solo se sorride. Nel momento in cui
imbraccia la chitarra intorno a lui si crea un'aurea di grinta, di forza,
vigore e tempra che ti contagia e inizieresti a zompare ancora prima di
sentirlo suonare.
Bruce Springsteen, “The Boss”,
americano che più americano di lui non ce n'è, nato nel New Jersey, 65 anni e
un fascino che non accenna a scemare. Per gran parte della sua carriera è stato
accompagnato dalla famosissima E Street Band, il meglio del meglio nel panorama
musicale live.
Trentacinque anni di storia
americana cantata e suonata tra sogni di libertà e denunce sociali, tra
disillusioni e speranze, tra amarezze e rivincite, perché il Boss nelle sue
canzoni canta proprio di quella parte d'America che ha bisogno di esser difesa,
spronata, stimolata a credere ancora, la classe più debole, quella Working
Class Hero che Springsteen prende a cuore per gran parte della sua
carriera.
Orgogliosi di poter dire che il
Boss ha anche origini Italiane, da parte di mamma Adele, origini napoletane per
essere precisi. Quella mamma con cui Springsteen ha sempre avuto un legame
fortissimo, un affetto e una riconoscenza che non ha mai mancato di palesare dedicando
a lei anche la canzone "I Wish", perché senza di lei, senza la sua
piena fiducia verso quel figlio e il suo sogno, senza i suoi soldi, investiti
con fatica proprio per sostenere il desiderio del figlio e comprargli la prima
chitarra, oggi Bruce Springsteen non sarebbe il Boss.
Un rocker americano con un po'
di sangue napoletano non poteva che essere un esplosione di prestanza e
vitalità. A sette anni il primo incontro con la musica, la folgorazione, dopo
aver assistito alla prima esibizione di Elvis Presley in una trasmissione
televisiva. Fu in quel momento che quel bambino capì: lui voleva diventare come
Elvis. Nel Natale del 1964 il dono più prezioso: mamma Adele gli regala una
chitarra elettrica e un amplificatore, acquistati con difficoltà, a rate. Da
quel giorno inizia quella che poi sarebbe diventata la lunga e unica carriera
di uno dei rockers più famosi del mondo, con soddisfazione di mamma Adele che ha
fatto questo immenso regalo a tutti noi.
Nel 1971 Bruce Springsteen si
trasferisce a New York, nel mitico Greenwich Village, teatro, negli anni 50,
del movimento della Beat Generation, punto di incontro di poeti, cantautori,
scrittori, studenti, musicisti e artisti in fuga dal conformismo, la culla del
movimento hippy degli anni sessanta. Quì mossero i primi passi personaggi del
calibro di Paul Simon, Joni Mitchell, Frank Zappa, Barbra Streisand, Nina
Simone, Lou Reed e uno dei più famosi residenti del quartiere, ovvero Bob Dylan,
da sempre fonte di ispirazione per il Boss.
Come spesso accade, a dare la
spinta alla carriera di un artista è un incontro decisivo, quella persona che
si incrocia sul proprio cammino e che cambierà inevitabilmente e definitivamente il tuo futuro.
Nel caso di Bruce Springsteen l'incontro decisivo è quello con un produttore
newyorkese, Mike Appel, un personaggio controverso, irruento e a volte
sgarbato, ma con i suoi modi, diciamo poco ortodossi, riesce a far ottenere ad
un giovanissimo Bruce Springsteen un audizione con John Hammond, colui che
scopri Bob Dylan, quindi uno che di talenti, un pelino, ci capiva .. e infatti,
bastano pochi pezzi per convincerlo che Springsteen è uno da non farsi scappare
e arriva subito il primo contratto con la Columbia. Peccato che inizialmente i
suoi lavori non vendano granché, motivo per cui la Columbia comincia a dubitare
e inizia a pensare di rescindere il contratto.
Il Boss, però, non si arrende davanti al primo ostacolo! Lui continua ad esibirsi dal vivo con la sua E
Street Band e ad uno di questi concerti assiste anche Jon Landau, uno dei
critichi più influenti della rivista "Rolling Stone" che
immediatamente recensisce il live scrivendo: "stasera ho visto il
futuro del rock'n'roll e il suo nome è Bruce Springsteen"
Grazie a
queste parole la Columbia decide che Bruce Springsteen merita un'altra chance.
Salvato in calcio d'angolo da
Jon Landau!
Nel 1975, esce "Born to Run", quello che diventerà uno dei pilastri della storia del rock e
stavolta le vendite ci sono, eccome!
Peccato però che a Bruce spetti pochissimo
e che Mike Appel, da contratto, ha il possesso di quasi tutti i diritti sulle
canzoni. Inizia quindi una lunga battaglia legale che blocca Springsteen per
più di 2 anni, tenendolo lontano dagli studi di registrazione. Alla fine,
finalmente, Appel viene liquidato, Bruce riconquista i diritti e Landau, che
tanto aveva tifato per lui e che lo aveva anche, attraverso le sue preziose
parole, salvato, diventa il suo nuovo manager.
In questo video la title track
di Born To Run live, grinta da vendere e fiumi di testosterone che invadono il
palco.
Memorabile resta anche Darkness
on the Edge of Town, disco del 1978, che è un album più
"maturo", per usare le parole degli esperti, termine che ho sempre
odiato riferito alle persone, figuriamoci accostato alla musica! Ma era un
disco diverso, sicuramente era un Bruce Springsteen cresciuto e lo senti
nel suono, lo comprendi bene dai testi, da quel senso di infelicità che
appartiene solo all'età più adulta, da quelle paure che affiorano solo con la
cosiddetta maturità, e quella speranza, che compariva quasi abbagliante nei
testi dei lavori precedenti, inizia a scemare, si allontana lasciando spazio
alla consapevolezza e a quel pizzico di negatività che traspare tra le righe.
Ma non si abbandona mai completamente alla rassegnazione, lui continua a
predicare il sogno Americano, continua ad essere fonte di promessa e di fiducia
per chi lo ascolta, per chi ascolta le sue canzoni. Non muore mai la voglia di
libertà, quella libertà che è una specie di inno nelle canzoni del Boss e che
continua a pervadere i suoi lavori, come non manca mai la fiducia per un futuro
che, a volte, di speranza ne lascia ben poche.
"Ora credo all'amore che mi hai
dato
credo nella fede che mi potrà
salvare
credo nella speranza e prego
che un giorno
Altro capolavoro è il doppio
The River.
Venti canzoni che spaziano tra allegria e amarezza, tra gioia e
velata tristezza, e così, in questo altalenarsi di emozioni e sentimenti,
troviamo il contagioso buonumore di "Sherry Darling"
...la gioiosa atmosfera di "Hungry Heart"
“tutti quanti abbiamo un
cuore affamato
fai la tua puntata
e gioca la tua parte”
e l'autobiografica "I'm A Rocker"
ma c'è anche "The
River", un fiume di ricordi e di sogni infranti, quelli che una giovane
coppia di adolescenti non può più rincorrere, costretti, da una gravidanza
giunta troppo presto, a prendere decisioni da adulti e, quindi, a sposarsi e a
trovare un lavoro, accantonando quella vita che fino a poco prima apparteneva,
di diritto, alla loro giovane età. Anche in situazioni così difficili, però, il
Boss riesce sempre a trovare il modo di sperare e di guardare al futuro con
ottimismo, perché quel fiume, si, è secco, ma si può ancora credere che l'acqua
tornerà a scorrere...
Bruce Springsteen affronta
spesso nelle sue canzoni anche il tema dell'amore, l'amore che a volte ti
delude, a volte di devasta, a volte ti da e a volte ti toglie, puntando i
riflettori, spesso, sulla figura della donna, anche nelle situazioni più amare,
come in Point Black, dove canta il dolore per un amore finito, per una donna
persa, una donna che ha rinunciato al vero amore per credere a delle menzogne,
cedendo alle lusinghe che l'hanno catapultata in una sporca realtà poco
felice, conquistata da false promesse. Nel testo tutto il dolore per una storia
finita e per una donna persa, in tutti i sensi...
"Una volta ho sognato che
eravamo di nuovo assieme
tesoro, io e te
di nuovo a casa in quei vecchi
club come una volta
stavamo in piedi al bar, era
difficile ascoltarci
sa band suonava a volume alto
e tu mi urlavi qualcosa
nell'orecchio
mi toglievi la giacca mentre
il batterista contava fino a 4
mi prendevi la mano e mi
trascinavi sulla pista
te ne stavi lì e mi abbracciavi
poi hai iniziato a ballare
lentamente
mentre ti stringevo più forte
ho giurato
che non ti avrei mai lasciata
andare via
beh, ti ho vista la scorsa
notte giù in strada
il tuo viso era nell'ombra, ma
sapevo che eri tu
non hai risposto quando ti ho
chiamata per nome
ti sei solo girata e hai
guardato altrove
proprio come un altro estraneo
che aspetta di essere soffiato
via
Born in the U.S.A è il disco che diventa il manifesto
del rock di Bruce, il suo più grande successo commerciale, con una copertina
che resta un simbolo del rock. La canzone omonima è stata più volte scambiata per
un inno nazionalista, ma, in realtà, è il grido di rabbia di un reduce dal
Vietnam che sente di essere stato prima usato, poi umiliato e infine
dimenticato dal suo stesso Paese. In qualche modo il Boss si scaglia contro
quella parte di America per lui guerrigliera e sanguinaria, più volte inneggiando alla
pace.
Nel disco Springsteen
sottolinea i valori per cui vale la pena lottare nella vita come l'amicizia,
l'amore e le proprie radici .
Il successo è immenso e lui si
ritrova sotto i riflettori, al centro dell'attenzione, è diventato una star!
Nel 1985 Bruce sposa la modella
Julianne Phillips, matrimonio che dura poco, all'inizio dell 1988 si separano e
lui inizia una relazione con la sua corista Patti Scialfa, che diventerà sua
moglie due anni dopo. E' il momento in cui Bruce decide di dare un taglio netto
a molte cose e, deludendo tutti i suoi fan, si separa anche dalla E Street Band.
In questo periodo esce un altro
album "Tunnel of Love" album che più di altri è incentrato
sull'amore.
In Tunnel of Love c'è tutto il dolore per il suo divorzio che, inevitabilmente,
lo ha portato a fare riflessioni sul tema, riflessioni che, puntualmente, sono
finite nel disco. Ci sono i fallimenti di una storia d'amore, le difficoltà
della vita di coppia, il dolore della rottura, la gioia di una nuova relazione.
"Ain't Got
You", è il ricordo di un amore morente, un testo che sembra molto
autobiografico quando dice:
"Ho un chilo di caviale a casa
nel ghiaccio
ho una fantastica macchina
straniera
che corre come un paradiso
ho centinaia di belle donne che bussano alla mia porta
e ci sono persone che vogliono baciarmi
che io non ho mai visto prima
ho girato il mondo e attraversato i sette mari
sono pagato da re per cose che mi vengono naturali
ma sono ancora il più grosso stupido
che questo mondo abbia mai conosciuto
perché l’unica cosa che non ho, è che non ho te”.
La malinconica "Tougher Than The Rest" continua l'esplorazione del tema amoroso, una dichiarazione d'amore forte e maschia:
"La strada è buia
ed è una linea davvero sottile
Ma voglio che tu sappia che la percorrerò per te ogni volta
Forse i tuoi altri ragazzi
Non hanno potuto superare la prova
Se sei forte e preparata all’amore
Dolcezza io sono più forte degli altri"
Perché l'amore è complicato,
perché può capitare di non riconoscersi più dopo aver fatto un passo avanti e
due indietro ,"One Step Up".
Non so se lo avete notato,
donne, ma il signorino in questione è un gran figo, ieri e oggi, perché, come per tutti i maschi, l'età che avanza, spesso, diventa un plusvalore che non fa che
evidenziare fascino e mascolinità.
Con Patti Scialfa si
trasferisce a Los Angeles dove, nel 1990, nasce Evan James, il primo figlio della
coppia, seguiranno Jessica Rae nel 1991 e Sam Ryan nel 1994.
Dopo quasi cinque anni di
silenzio pubblica, nel 1992, due album contemporaneamente: "Human
Touch" e "Lucky Town"; i dischi non vendono quanto sperato, ma
la successiva tournée ha un buon successo, anche se i fan sentono la mancanza
della E Street Band.
Nel 1994 Bruce Springsteen
vince un Oscar per la toccante "Streets of Philadelphia", scritta per
il film Philadelphia di Jonathan Demme, una canzone che ogni volta mi fa
partire il brividino...tanti ricordi legati a questa canzone che le radio
suonavano in quello che è stato uno dei periodi più belli della mia vita.
L'anno successivo pubblica un
disco semi-acustico, "The Ghost of Tom Joad". Il cuore dell'album è
composto da storie di emigranti messicani che attraversano il confine
illegalmente per cercare una fortuna che non troveranno.
Dopo una serie di tour acustici
in piccoli teatri, torna la E Street Band in un tour decisamente elettrico. E'
un ritorno che gasa non poco i fan, gasati ancora di più dal nuovo album
"The Rising": un lavoro che esorta tutta una serie di
riflessioni sull'America post 11 settembre e sull'impatto che la tragedia ha
avuto sulle vite delle molte persone che ne sono state direttamente toccate.
Segue un anno di tour con altri record che confermano ancora una volta la
straordinarietà della dimensione live di Springsteen insieme alla E Street
Band.
Il successivo disco di inediti
arriva nella primavera del 2005: registrato senza la E Street Band, si
intitola "Devils & Dust", e segna un parziale ritorno di
Springsteen alle atmosfere folk.
A sorpresa, l'anno seguente annuncia per fine aprile
2006 la pubblicazione di un nuovo disco in studio: "We Shall Overcome -
The Seeger Sessions": il suo primo disco di cover, a cui segue un nuovo
tour.
A metà del mese di agosto 2007
viene annunciato "Magic", un nuovo album inciso con la E Street Band.
Bruce Springsteen si impegna
molto nella campagna elettorale per Barack Obama, ed in una di queste occasioni presenta la
nuova canzone "Working on a dream", canzone che anticipa il disco
omonimo successivo.
Ma non è finita qui: nel 2012 esce Wrecking Ball, inciso
con il sostegno di personale esterno alla E Street Band.
Nel gennaio del 2014 esce High Hopes .
Ed è così che va avanti lui,
come un treno, con una carica e una energia che non hanno alcuna intenzione di
diminuire, nonostante il passare degli anni lui è sempre piu tosto, sempre più
carico, sempre più rock....e sempre più figo!
Nessun commento:
Posta un commento