lunedì 12 gennaio 2015

BRUCE SPRINGSTEEN


Eccolo, un uomo che sprizza rock da ogni poro, che emana energia anche solo se sorride. Nel momento in cui imbraccia la chitarra intorno a lui si crea un'aurea di grinta, di forza, vigore e tempra che ti contagia e inizieresti a zompare ancora prima di sentirlo suonare.

Bruce Springsteen, “The Boss”, americano che più americano di lui non ce n'è, nato nel New Jersey, 65 anni e un fascino che non accenna a scemare. Per gran parte della sua carriera è stato accompagnato dalla famosissima E Street Band, il meglio del meglio nel panorama musicale live.
Trentacinque anni di storia americana cantata e suonata tra sogni di libertà e denunce sociali, tra disillusioni e speranze, tra amarezze e rivincite, perché il Boss nelle sue canzoni canta proprio di quella parte d'America che ha bisogno di esser difesa, spronata, stimolata a credere ancora, la classe più debole, quella Working Class Hero che Springsteen prende a cuore per gran parte della sua carriera. 

Orgogliosi di poter dire che il Boss ha anche origini Italiane, da parte di mamma Adele, origini napoletane per essere precisi. Quella mamma con cui Springsteen ha sempre avuto un legame fortissimo, un affetto e una riconoscenza che non ha mai mancato di palesare dedicando a lei anche la canzone "I Wish", perché senza di lei, senza la sua piena fiducia verso quel figlio e il suo sogno, senza i suoi soldi, investiti con fatica proprio per sostenere il desiderio del figlio e comprargli la prima chitarra, oggi Bruce Springsteen non sarebbe il Boss.
Un rocker americano con un po' di sangue napoletano non poteva che essere un esplosione di prestanza e vitalità. A sette anni il primo incontro con la musica, la folgorazione, dopo aver assistito alla prima esibizione di Elvis Presley in una trasmissione televisiva. Fu in quel momento che quel bambino capì: lui voleva diventare come Elvis. Nel Natale del 1964 il dono più prezioso: mamma Adele gli regala una chitarra elettrica e un amplificatore, acquistati con difficoltà, a rate. Da quel giorno inizia quella che poi sarebbe diventata la lunga e unica carriera di uno dei rockers più famosi del mondo, con soddisfazione di mamma Adele che ha fatto questo immenso regalo a tutti noi.


Nel 1971 Bruce Springsteen si trasferisce a New York, nel mitico Greenwich Village, teatro, negli anni 50, del movimento della Beat Generation, punto di incontro di poeti, cantautori, scrittori, studenti, musicisti e artisti in fuga dal conformismo, la culla del movimento hippy degli anni sessanta. Quì mossero i primi passi personaggi del calibro di Paul Simon, Joni Mitchell, Frank Zappa, Barbra Streisand, Nina Simone, Lou Reed e uno dei più famosi residenti del quartiere, ovvero Bob Dylan, da sempre fonte di ispirazione per il Boss.
Come spesso accade, a dare la spinta alla carriera di un artista è un incontro decisivo, quella persona che si incrocia sul proprio cammino e che cambierà inevitabilmente e definitivamente il tuo futuro. Nel caso di Bruce Springsteen l'incontro decisivo è quello con un produttore newyorkese, Mike Appel, un personaggio controverso, irruento e a volte sgarbato, ma con i suoi modi, diciamo poco ortodossi, riesce a far ottenere ad un giovanissimo Bruce Springsteen un audizione con John Hammond, colui che scopri Bob Dylan, quindi uno che di talenti, un pelino, ci capiva .. e infatti, bastano pochi pezzi per convincerlo che Springsteen è uno da non farsi scappare e arriva subito il primo contratto con la Columbia. Peccato che inizialmente i suoi lavori non vendano granché, motivo per cui la Columbia comincia a dubitare e inizia a pensare di rescindere il contratto.
Il Boss, però, non si arrende davanti al primo ostacolo! Lui continua ad esibirsi dal vivo con la sua E Street Band e ad uno di questi concerti assiste anche Jon Landau, uno dei critichi più influenti della rivista "Rolling Stone" che immediatamente recensisce il live scrivendo: "stasera ho visto il futuro del rock'n'roll e il suo nome è Bruce Springsteen


Grazie a queste parole la Columbia decide che Bruce Springsteen merita un'altra chance.
Salvato in calcio d'angolo da Jon Landau!
Nel 1975, esce "Born to Run", quello che diventerà uno dei pilastri della storia del rock e stavolta le vendite ci sono, eccome! 


Peccato però che a Bruce spetti pochissimo e che Mike Appel, da contratto, ha il possesso di quasi tutti i diritti sulle canzoni. Inizia quindi una lunga battaglia legale che blocca Springsteen per più di 2 anni, tenendolo lontano dagli studi di registrazione. Alla fine, finalmente, Appel viene liquidato, Bruce riconquista i diritti e Landau, che tanto aveva tifato per lui e che lo aveva anche, attraverso le sue preziose parole, salvato, diventa il suo nuovo manager.
In questo video la title track di Born To Run live, grinta da vendere e fiumi di testosterone che invadono il palco.


Memorabile resta anche Darkness on the Edge of Town, disco del 1978, che è un album più "maturo", per usare le parole degli esperti, termine che ho sempre odiato riferito alle persone, figuriamoci accostato alla musica! Ma era un disco diverso, sicuramente era un Bruce Springsteen cresciuto e lo senti nel suono, lo comprendi bene dai testi, da quel senso di infelicità che appartiene solo all'età più adulta, da quelle paure che affiorano solo con la cosiddetta maturità, e quella speranza, che compariva quasi abbagliante nei testi dei lavori precedenti, inizia a scemare, si allontana lasciando spazio alla consapevolezza e a quel pizzico di negatività che traspare tra le righe.  


Ma non si abbandona mai completamente alla rassegnazione, lui continua a predicare il sogno Americano, continua ad essere fonte di promessa e di fiducia per chi lo ascolta, per chi ascolta le sue canzoni. Non muore mai la voglia di libertà, quella libertà che è una specie di inno nelle canzoni del Boss e che continua a pervadere i suoi lavori, come non manca mai la fiducia per un futuro che, a volte, di speranza ne lascia ben poche.

"Ora credo all'amore che mi hai dato
credo nella fede che mi potrà salvare
credo nella speranza e prego che un giorno
mi possa sollevare al di sopra di questi bassifondi."


Altro capolavoro è il doppio The River.


Venti canzoni che spaziano tra allegria e amarezza, tra gioia e velata tristezza, e così, in questo altalenarsi di emozioni e sentimenti, troviamo il contagioso buonumore di "Sherry Darling"


...la gioiosa atmosfera di "Hungry Heart"

tutti quanti abbiamo un cuore affamato
fai la tua puntata e gioca la tua parte”


e l'autobiografica "I'm A Rocker"


ma c'è anche "The River", un fiume di ricordi e di sogni infranti, quelli che una giovane coppia di adolescenti non può più rincorrere, costretti, da una gravidanza giunta troppo presto, a prendere decisioni da adulti e, quindi, a sposarsi e a trovare un lavoro, accantonando quella vita che fino a poco prima apparteneva, di diritto, alla loro giovane età. Anche in situazioni così difficili, però, il Boss riesce sempre a trovare il modo di sperare e di guardare al futuro con ottimismo, perché quel fiume, si, è secco, ma si può ancora credere che l'acqua tornerà a scorrere...


Bruce Springsteen affronta spesso nelle sue canzoni anche il tema dell'amore, l'amore che a volte ti delude, a volte di devasta, a volte ti da e a volte ti toglie, puntando i riflettori, spesso, sulla figura della donna, anche nelle situazioni più amare, come in Point Black, dove canta il dolore per un amore finito, per una donna persa, una donna che ha rinunciato al vero amore per credere a delle menzogne, cedendo alle lusinghe che l'hanno catapultata in una sporca realtà poco felice, conquistata da false promesse. Nel testo tutto il dolore per una storia finita e per una donna persa, in tutti i sensi...

"Una volta ho sognato che eravamo di nuovo assieme
tesoro, io e te
di nuovo a casa in quei vecchi club come una volta
stavamo in piedi al bar, era difficile ascoltarci
sa band suonava a volume alto
e tu mi urlavi qualcosa nell'orecchio
mi toglievi la giacca mentre
il batterista contava fino a 4
mi prendevi la mano e mi trascinavi sulla pista
te ne stavi lì e mi abbracciavi
poi hai iniziato a ballare lentamente
mentre ti stringevo più forte ho giurato
che non ti avrei mai lasciata andare via
beh, ti ho vista la scorsa notte giù in strada
il tuo viso era nell'ombra, ma sapevo che eri tu
non hai risposto quando ti ho chiamata per nome
ti sei solo girata e hai guardato altrove
proprio come un altro estraneo
che aspetta di essere soffiato via


Born in the U.S.A è il disco che diventa il manifesto del rock di Bruce, il suo più grande successo commerciale, con una copertina che resta un simbolo del rock. La canzone omonima è stata più volte scambiata per un inno nazionalista, ma, in realtà, è il grido di rabbia di un reduce dal Vietnam che sente di essere stato prima usato, poi umiliato e infine dimenticato dal suo stesso Paese. In qualche modo il Boss si scaglia contro quella parte di America per lui guerrigliera e sanguinaria, più volte inneggiando alla pace.  
Nel disco Springsteen sottolinea i valori per cui vale la pena lottare nella vita come l'amicizia, l'amore e le proprie radici .
Il successo è immenso e lui si ritrova sotto i riflettori, al centro dell'attenzione, è diventato una star!

Nel 1985 Bruce sposa la modella Julianne Phillips, matrimonio che dura poco, all'inizio dell 1988 si separano e lui inizia una relazione con la sua corista Patti Scialfa, che diventerà sua moglie due anni dopo. E' il momento in cui Bruce decide di dare un taglio netto a molte cose e, deludendo tutti i suoi fan, si separa anche dalla E Street Band.
In questo periodo esce un altro album "Tunnel of Love" album che più di altri è incentrato sull'amore.



In Tunnel of Love c'è tutto il dolore per il suo divorzio che, inevitabilmente, lo ha portato a fare riflessioni sul tema, riflessioni che, puntualmente, sono finite nel disco. Ci sono i fallimenti di una storia d'amore, le difficoltà della vita di coppia, il dolore della rottura, la gioia di una nuova relazione.

 "Ain't Got You", è il ricordo di un amore morente, un testo che sembra molto autobiografico quando dice: 

"Ho un chilo di caviale a casa nel ghiaccio
ho una fantastica macchina straniera
che corre come un paradiso
ho centinaia di belle donne che bussano alla mia porta e ci sono persone che vogliono baciarmi che io non ho mai visto prima 
ho girato il mondo e attraversato i sette mari 
sono pagato da re per cose che mi vengono naturali 
ma sono ancora il più grosso stupido che questo mondo abbia mai conosciuto 
perché l’unica cosa che non ho, è che non ho te”.


La malinconica "Tougher Than The Rest" continua l'esplorazione del tema amoroso, una dichiarazione d'amore forte e maschia:

"La strada è buia 
ed è una linea davvero sottile
Ma voglio che tu sappia che la percorrerò per te ogni volta
Forse i tuoi altri ragazzi
Non hanno potuto superare la prova
Se sei forte e preparata all’amore
Dolcezza io sono più forte degli altri"


Perché l'amore è complicato, perché può capitare di non riconoscersi più dopo aver fatto un passo avanti e due indietro ,"One Step Up". 


Non so se lo avete notato, donne, ma il signorino in questione è un gran figo, ieri e oggi, perché, come per tutti i maschi, l'età che avanza, spesso, diventa un plusvalore che non fa che evidenziare fascino e mascolinità.
Con Patti Scialfa si trasferisce a Los Angeles dove, nel 1990, nasce Evan James, il primo figlio della coppia, seguiranno Jessica Rae nel 1991 e Sam Ryan nel 1994.
Dopo quasi cinque anni di silenzio pubblica, nel 1992, due album contemporaneamente: "Human Touch" e "Lucky Town"; i dischi non vendono quanto sperato, ma la successiva tournée ha un buon successo, anche se i fan sentono la mancanza della E Street Band.
Nel 1994 Bruce Springsteen vince un Oscar per la toccante "Streets of Philadelphia", scritta per il film Philadelphia di Jonathan Demme, una canzone che ogni volta mi fa partire il brividino...tanti ricordi legati a questa canzone che le radio suonavano in quello che è stato uno dei periodi più belli della mia vita.
L'anno successivo pubblica un disco semi-acustico, "The Ghost of Tom Joad". Il cuore dell'album è composto da storie di emigranti messicani che attraversano il confine illegalmente per cercare una fortuna che non troveranno.
Dopo una serie di tour acustici in piccoli teatri, torna la E Street Band in un tour decisamente elettrico. E' un ritorno che gasa non poco i fan, gasati ancora di più dal nuovo album  "The Rising": un lavoro che esorta tutta una serie di riflessioni sull'America post 11 settembre e sull'impatto che la tragedia ha avuto sulle vite delle molte persone che ne sono state direttamente toccate. 



Segue un anno di tour con altri record che confermano ancora una volta la straordinarietà della dimensione live di Springsteen insieme alla E Street Band.

Il successivo disco di inediti arriva nella primavera del 2005: registrato senza la E Street Band,  si intitola "Devils & Dust", e segna un parziale ritorno di Springsteen alle atmosfere folk.


A sorpresa, l'anno seguente annuncia per fine aprile 2006 la pubblicazione di un nuovo disco in studio: "We Shall Overcome - The Seeger Sessions": il suo primo disco di cover, a cui segue un nuovo tour.
A metà del mese di agosto 2007 viene annunciato "Magic", un nuovo album inciso con la E Street Band. 


Bruce Springsteen si impegna molto nella campagna elettorale per Barack Obama, ed in una di queste occasioni presenta la nuova canzone "Working on a dream", canzone che anticipa il disco omonimo successivo. 


Ma non è finita qui: nel 2012 esce Wrecking Ball, inciso con il sostegno di personale esterno alla E Street Band.


Nel gennaio del 2014 esce High Hopes .



Ed è così che va avanti lui, come un treno, con una carica e una energia che non hanno alcuna intenzione di diminuire, nonostante il passare degli anni lui è sempre piu tosto, sempre più carico, sempre più rock....e sempre più figo!

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