Noi
donne abbiamo un problema serio, (uno solo???!!!!!!) dobbiamo
prenderne atto e consolarci, le une con le altre, in questo nostro
dramma: siamo irrimediabilmente, gravemente malate di shopping!
Non
c'è cura, non c'è rimedio. Finisce sempre nello stesso, drammatico
modo: conto in rosso e sensi di colpa a palla! Mi sono documentata e
ho scoperto che non siamo poche. “Aver compagno al duol scema la
pena”, si dice. Sinceramente la mia pena scemerebbe meglio se Enzo
Miccio mi comparisse davanti ogni mese e mi chiedesse: “cosa vuoi
di nuovo nel tuo guardaroba, tessssooooro?”
Il
perché lo facciamo è per tutti gli uomini un mistero
incomprensibile e i nostri compagni, ogni volta che ci vedono
rientrare in casa con buste e sacchetti vari, ci guardano come
fossimo da rinchiudere. Stesso sguardo che si riproporrà quando,
aprendo il nostro armadio, ci sentiranno esclamare la classica frase
“non ho niente da mettere”. Donne, è inutile che stiate li a
cercare di spiegar loro cosa significa per noi lo shopping. Come si
fa a far capire loro che fare compere per noi è meglio che andare in
terapia? E' un modo efficace per liberare la testa da ogni pensiero
e, soprattutto è altamente gratificante. Diciamocelo, care signore,
lo shopping è una droga vera e propria. Quella inebriante sensazione
che si prova quando entri in un negozio di abbigliamento, quando
provi un capo nuovo, quando ne senti l'odore, quando te lo senti
addosso, quando tocchi con mano quel meraviglioso tessuto, è una
goduria che eguaglia, se non, addirittura, in certi casi, supera il
migliore orgasmo della nostra vita. Per non parlare delle scarpe. Lì
andiamo proprio in overdose! Non riusciamo a resistere, siamo come
indemoniate, il diavolo delle scarpe si impossessa di noi e ci
sussurra: “comprale, comprale, comprale”. Le provi, te ne
innamori e, senza nemmeno capire come, ti ritrovi fuori dal negozio
con un paio di scarpe (uno solo se sei nel giorno in cui resisti
meglio) che probabilmente indosserai una sola volta in tutto il corso
della tua vita! Delle squilibrate totali!!!
Gli psicologi, che non
hanno certo lasciato inosservato questo fenomeno inquietante,
affermano che fare shopping e, quindi, prendere una decisione su
quello che vogliamo comprare, sia una sorta di dichiarazione di sicurezza e senso di potere. In effetti quando sei lì alla cassa e tiri fuori il bancomat, mentre
la commessa lo striscia, hai una scarica di adrenalina che nemmeno se
incontrassi George Clooney davanti casa, nudo e con dei fiori in
mano! Occhio, però, perché si può facilmente cadere nel patologico. Lo shopping compulsivo, dicono gli psicologi, può
essere il sintomo di un disagio e
di una grave mancanza di autostima. Una donna che non si sente bella
o all'altezza della situazione si consola spesso con la carta di
credito, ottenendo una gratificazione effimera solo fino al prossimo
acquisto. Certo, nella speranza di non appartenere alla categoria (ci
devo riflettere bene però), a chi di noi non è mai successo di
sentirsi un po' giù di morale, di aver litigato con il nostro lui,
di non amarsi particolarmente. Ci sono dei giorni in cui io, se
potessi, mi lascerei senza nemmeno dirmelo!!! Ed è li che arriva
l'attacco. Quella strana forza che si impossessa di te e tu non hai
più alcun controllo su te stessa, sul tuo corpo e sopratutto sulle
tue mani che, puntualmente, tireranno più volte fuori dalla borsa il
portafogli. Per non parlare delle giustificazioni beote che riusciamo
a dare a noi stesse e agli altri, tirando fuori delle scuse che
nemmeno una ragazzina di 10 anni colta in flagranza, con le mani
nella marmellata, dalla mamma!
In
cima alla lista vi è "non ho niente da mettermi", tesi che
convince chi ci ascolta come convince Renzi che dice "l'Italia è
un paese sicuro", paragone, forse, poco calzante nel contesto,
ma in fatto di credibilità lo è eccome! Al secondo posto "era
un vero affare, non potevo farmelo scappare", e poi si viene a
scoprire che, volpi come siamo, in preda al raptus shoppinghiano, lo
abbiamo pagato un botto e che la nostra collega lo ha pagato la metà
. Terzo posto per "devo tirarmi su di morale, dovevo farmi un
regalo" accompagnando questa frase da faccia depressa e afflitta
di chi sta chiedendo la grazia. Quarta posizione per "è il mio
unico vizio". Praticamente delle Sante! Queste sono le idiozie
più comuni che riusciamo a dire a noi stesse e agli altri per
giustificare la nostra follia shoppinghiana, ma c'è anche chi, potendo, se la cava con "è un effetto della gravidanza",
al che finalmente, con una sola frase, riusciamo a convincere il
nostro lui a mettere il preservativo, cosa che non siamo riuscite a
fargli fare in anni e anni, anche dopo discorsi e comizi lunghi ore!
Oppure "faccio girare l'economia" perché vogliamo anche un
plauso, mica sceme! Insomma, ne sappiamo una più del diavolo. O
forse siamo noi il diavolo?!!!!
Inutile
dire che lo shopping si fa senza uomini al seguito, senza zavorre,
senza elementi di disturbo di alcun genere. Lo shopping è un rito e
portarsi dietro gli uomini è uno sbaglio gigantesco! Li riconosci
subito, si aggirano con il volto devastato dalla noia, lo sguardo
perso, sbadigliando a raffica e pensando solo ed esclusivamente ad
una cosa “ma chi diavolo me lo ha fatto fare?!!!”
Glielo si legge
in faccia. E lei, la "accompagnata" è li che cerca di
coinvolgerli, chiedendo loro “tesoro, come mi sta?”. Mai fidarsi
delle risposte perché potrebbero dirti che ti sta male qualsiasi
cosa pur di andar via il più presto possibile, oppure dirti che ti
sta bene tutto pur di interrompere quello strazio, per loro, senza
eguali. Dopo di che, quando riescono finalmente a trascinarti fuori
da quello che per loro è l'equivalente dell'inferno, per tutto il
tempo successivo non faranno altro che farti sentire una merda per
aver speso tutti quei soldi. E la cosa peggiore è che hanno
ragione!!!! Siamo delle psicopatiche, questa è la verità. Dobbiamo
ammettere le nostre pecche, donne, e fare mea culpa, tutte insieme! E
lo facciamo, per carità, sempre! Il senso di colpa ci dilania dopo
ogni acquisto. Peccato che dura solo fino al prossimo giro di negozi
che inizia sempre con la stessa identica affermazione: “faccio un
giro, non compro, guardo solo”. E la tragedia si ripete.
La
terapia, in questo caso, non poteva che essere MONEY dei PINK FLOYD,
da assumere in dosi massicce e a volume altissimo dopo ogni acquisto.
Provate, vi sentirete subito meglio
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