L'amore
è un vero casino ragazzi!!! Amare ed essere amati, è “un gioco
in cui si perde”, come cantava la buon'anima di Amy Winehouse e
quando si perde si perde assai.
Ti
pare facile mettere accanto due persone, far combaciare le diverse
esigenze dell'uno e dell'altro, far collimare due caratteri ben
definiti con tutte le sfumature di paranoie, paure, desideri, nevrosi
e chi più ne ha più ne metta?! Sopratutto quando ti innamori a 40
anni, quando ormai la tua personalità ha preso forma e si è
calcificata sotto il peso delle batoste, delle delusioni, dei momenti
di felicità e infelicità degli anni andati. Eppure succede, sempre
più spesso, di incontrare la persona giusta dopo i 40 e lì, quando
accade, bisogna saper mediare tra il tuo modo di essere e il suo, tra
le tue paure e le sue, tra le tue contorsioni mentali e le sue. E'
impresa alquanto ardua! Perché con la vita il nostro cervello ha
subito dei "traumi" per cui a volte facciamo ragionamenti
degni di un pazzo e tendiamo ad amplificare ogni cosa che ci accade,
tendiamo a non fidarci più manco della nostra stessa ombra, siamo
portati ad alzare un muro difensivo alla minima occasione, e restiamo
lì, con le armi spianate, in attesa di un qualche attacco da cui
difenderci che probabilmente non arriverà mai.
Sembriamo
totalmente incapaci di accettare le differenze, sembriamo non capire
che anche lui ha la sua personalità, come noi abbiamo la nostra, con
i suoi pregi e difetti, con i suoi limiti e le sue lacune. E sbattiamo i piedi in terra nella stupida pretesa
che lui debba essere come noi, che debba pensarla come noi, che debba volere esattamente
le stesse cose che vogliamo noi. Eppure la parola compromesso
dovremmo averla imparata a 40 anni, dovremmo sapere cosa vuol dire
venirsi incontro. Ma niente, a volte sembriamo accecati da chissà
quale pensiero malato per cui, se lui non fa, non dice, non pensa
certe cose, non è normale, ha qualcosa che non va. E forse lui pensa
le stesse cose di noi. Due malati di mente che si guardano di
sottecchi pensando di avere la verità assoluta su quale sia il giusto modo di
amare. E' il festival della psicosi! Non ci soffermiamo a pensare
che l'altro può avere semplicemente dei modi diversi per
dimostrarlo, o forse può avere delle esigenze completamente
differenti dalle nostre. Del resto il mondo è bello perché è vario!
Si, è vero che in teoria bisognerebbe trovare la
cosiddetta anima gemella, ovvero colui che vive l'amore sulla nostra
stessa lunghezza d'onda, con la nostra stessa intensità e con le
identiche modalità, ma dai....chi ci crede più, ormai, a 40 anni alla
storia dell'anima gemella e dell'amore perfetto? Ma manco a 20 anni
ci si credeva!!! Noi in realtà sappiamo bene che difficilmente due
persone si incastreranno alla perfezione, eppure quando discutiamo
con lui sembriamo dimenticarcene, perdiamo di vista che lui è un
essere a se, con il suo sentire, e il fatto che non pensa e agisce
come noi non fa di lui un uomo di cui diffidare o da accantonare.
Perché anche lui, come noi, ha avuto le sue esperienze, un suo
percorso sentimentale, anche lui si è formato sotto le varie batoste
prese dalla vita e di conseguenza agisce sulla base di ciò che ha
conosciuto, di ciò che ha visto e ha provato, non possiamo
pretendere che agisca in modo diverso da ciò che la vita, le donne,
la famiglia e il mondo in cui ha vissuto gli hanno insegnato. Stesso
dicasi di noi. Il segreto sta nel sapersi accettare prima che
amare, nel saper capire e, perché no, anche apprezzare le diversità
che ci separano perché il bello sta anche nello scoprire altri modi
di amare che a noi forse sono nuovi, che non conosciamo e, perché
no, imparare da essi.
Non c'è nulla di più bello ed emozionante
della scoperta di un mondo nuovo e diverso dal nostro, nella
conoscenza di un nuovo modo di vivere l'amore, nella condivisione di
ciò che reciprocamente abbiamo imparato dalle nostre vite. La cosa
che bisognerebbe fare, quindi, è aprirsi alla novità, guardare con
occhi curiosi ciò che lui può insegnarci e non chiuderci a riccio, nascondendoci dietro quel famoso muro, solo perché non riconosciamo come
familiari alcuni comportamenti. Dobbiamo apprendere altri modi di amare,
perché se lo facciamo noi, lo farà anche lui e, nello scambio delle
due esperienze, potrebbe venir fuori un amore quasi perfetto...anche
se, poi, diciamocelo, la perfezione totale...cheppalle!!!.
Viva le
diversità, abbasso le incomprensioni, insegnamo all'altro il nostro
modo d'amare e impariamo il suo. E' un lavoro che richiede tempo e
fatica, pazienza, richiede tonnellate di pazienza da ambo i lati, ma
se c'è la voglia reciproca di conoscersi, di accettarsi, di
abbattere i rispettivi muri, se si ha la forza e la perseveranza,
quella vera che solo un grande amore sa dare, allora, forse, si può
arrivare in Paradiso.
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