Avete
mai sentito parlare di Chicago Blues?
Né è passato tanto di tempo, 32 anni per l’esattezza, dalla scomparsa di uno dei più grandi chitarristi blues che la storia ricordi, colui che ha drasticamente cambiato il modo di fare blues, rendendolo più tosto, più scatenato, più aggressivo, più strepitosamente rock, inventando il Chicago Blues Style! Ed è questo che me lo fa amare. E’ lui ad introdurre l’uso degli amplificatori così che il suono sia più potente, avvicinandosi "pericolosamente" e meravigliosamente a quel blues rock che avrebbe caratterizzato la scena musicale degli anni 60/70, quello dei Rolling Stones, ad esempio, e di tanti altri. Ed è proprio da una delle sue più note canzoni, “Rollin' Stone”, che Mick Jagger e soci prenderanno il loro nome.
Né è passato tanto di tempo, 32 anni per l’esattezza, dalla scomparsa di uno dei più grandi chitarristi blues che la storia ricordi, colui che ha drasticamente cambiato il modo di fare blues, rendendolo più tosto, più scatenato, più aggressivo, più strepitosamente rock, inventando il Chicago Blues Style! Ed è questo che me lo fa amare. E’ lui ad introdurre l’uso degli amplificatori così che il suono sia più potente, avvicinandosi "pericolosamente" e meravigliosamente a quel blues rock che avrebbe caratterizzato la scena musicale degli anni 60/70, quello dei Rolling Stones, ad esempio, e di tanti altri. Ed è proprio da una delle sue più note canzoni, “Rollin' Stone”, che Mick Jagger e soci prenderanno il loro nome.
Ma
Muddy Waters e le sue canzoni sono state di ispirazione per molti.
Anche la famosa rivista musicale Rolling Stone ha preso spunto dalla
sua canzone.
Il
testo di uno dei pezzi più celebri dei Led Zeppelin, "Whole
Lotta Love", si basa su quello della celebre hit di Muddy
Waters,You Need Love, composta da Willie Dixon.
Muddy Waters - You need love - 1963
Muddy Waters - You need love - 1963
La
canzone degli AC/DC “You Shook Me All Night Long” è
ispirata a You Shook Me, brano che fu ripreso anche dai Led
Zeppelin nel loro album di debutto. Insomma, nessuno è riuscito a
rimanere impassibile di fronte a cotanta arte.
McKinley
Morganfield nasce il 4 Aprile del 1915 a Rolling Fork, nel
Mississippi, ma diventa famoso come Muddy Waters (acque fangose),
nome che gli viene dato dalla nonna che lo cresce dopo la morte della
mamma, quando lui ha solo 3 anni. Pare che il ragazzo avesse il vizio
di sguazzare nel fango, da qui il "soprannome" che, di lì
a poco, diventerà la firma di alcuni tra i capolavori blues più
belli della scena musicale.
A 9 anni inizia a suonare l'armonica e a 16 anni arriva la sua prima chitarra, quella che gli cambierà la vita, cambiando anche la scena blues mondiale!
A 9 anni inizia a suonare l'armonica e a 16 anni arriva la sua prima chitarra, quella che gli cambierà la vita, cambiando anche la scena blues mondiale!
Inizialmente,
come spesso accade durante quella che viene definita gavetta, si
esibisce durante le feste locali, ma contemporaneamente lavora nei
campi di cotone. Nel 42, grazie ad Alan Lomax, una specie di talent
scout di quei tempi, uno studioso di musica popolare che girava
l'America alla ricerca di nuovi talenti e nuove canzoni da
registrare, Muddy Waters fa la sua prima registrazione.
Ma
la svolta vera arriva solo quando lui decide di andare a Chicago, lì
dove si mangia pane e blues, il posto giusto per esprimere il suo
talento e per coltivare la sua passione. Inizia a suonare nei pub
fino a che la casa discografica Chess (quella stessa che poi avrebbe
lanciato anche Howlin' Wolf, altro esponente del genere insieme a
Waters, Chuck Berry, Etta James e tanti altri) si accorge del ragazzo
e gli fa firmare il primo contratto. Inizialmente la casa
discografica è restia a lasciare spazio anche alla band di Muddy,
preferisce utilizzare i suoi musicisti, era così che si faceva
all'epoca. Solo nel 1953 acconsente a che Waters registri con il suo
gruppo composto da Little Walter Jacobs all'armonica, Jimmy Rogers
alla chitarra, Elga Edmonds alla batteria, Otis Spann al piano,
mentre lui era voce e seconda chitarra. La
band così composta incide, con l'aiuto di Willie Dixon, altra figura
fondamentale nella storia del blues e altro musicista immenso, una
serie di brani come Hoochie Coochie Man, I Just Want to
Make Love to You e I'm Ready, diventati poi dei classici
del blues.
Muddy Waters - Hoochie Coochie Man
Muddy Waters - I Just Want to Make Love to You
Muddy Waters - I'm Ready
In quegli anni, un pò come accadrà anche in futuro, basti pensare alla "faida" Duran Duran e Spandau Ballet, esempio musicalmente poco calzante, ma che rende bene l'idea della competizione tra due artisti che si contendono la stessa scena, il blues di Chicago era dominato da due band storiche, quella di Waters, come già detto, e quella di Howlin' Wolf. Due artisti tanto antagonisti quanto uniti nel dare quella marcia in più al blues di quel periodo. Io però mi schiero tra i fan di Waters.
Willie Dixon, come dicevamo personaggio non importante, ma importantissimo, per la scena musicale di quegli anni, è sempre presente nelle vite di entrambi, sia di Waters che di Wolf, è lui che compone, è lui che produce, è lui l'artefice del loro grande successo. Perché dietro ad un grande artista c'è sempre un grande produttore. Almeno così dovrebbe essere.
Nel
1958 Waters arriva in Inghilterra dove riesce a sconvolgere
letteralmente il pubblico, fino ad allora abituato al suono della
chitarra acustica. Arriva questo personaggio da Chicago e spara la
sua musica con le sue chitarre elettriche, con i suoi amplificatori,
con il suo essere meravigliosamente rock. La gente non era abituata
ad associare il blues a quel suono, non era abituata a sentire una
roba così adrenalinica. Per questo quell'evento diventerà storia.
Altro
successo clamoroso arriva nel 1960 al Newport Jazz Festival. Esce un
live: At Newport 1960, un album destinato a cambiare i gusti
musicali di una intera generazione, anche se la sua musica continuerà
ad incontrare i gusti sopratutto dei bianchi. La sua gente, invece,
resterà, nel tempo, fedele al blues più "classico" che
poi diventerà rhythm and blues e poi ancora soul.
La
musica di Waters invece sarà la base su cui gente come i Rolling
Stones, i Beatles o anche Eric Clapton, costruiranno il loro
successo.
Assolutamente da vedere le esibizioni di Muddy Waters
con i Rolling Stones in Baby
Please Don't Go,
Munnish
Boy,
e altri successi del grande bluesman, adorato e idolatrato dalle
pietre rotolanti. Io le guardo ogni volta che mi sento un pò giù di morale, quando qualcuno mi fa incazzare, mi sparo questo video e vado in estasi. E' incredibile l'effetto che fa vedere tanti mostri sacri insieme, tanto talento su un palco! Provare per credere...
Muddy Waters and Rolling Stones - Baby Pleace Don't Go
Vedere Mick Jagger così scatenato, con la tutina rossa è esilarante!!! Dai suoi occhi, quando guarda Waters, vedi totale, infinita ammirazione. Sembra l'occhio di un uomo innamorato.
Muddy Waters and Rolling Stones - Mannish Boy
Muddy Waters and Rolling Stones - Baby Pleace Don't Go
Vedere Mick Jagger così scatenato, con la tutina rossa è esilarante!!! Dai suoi occhi, quando guarda Waters, vedi totale, infinita ammirazione. Sembra l'occhio di un uomo innamorato.
Muddy Waters and Rolling Stones - Mannish Boy
E'
del 2008 il film Cadillac Records, film che ripercorre
l'ascesa e il declino della casa discografica Chess. Io l'ho visto e
la scena che mi ha emozionata di più è quella in cui si vedono dei
giovanissimi Rolling Stones (non quelli veri, ovviamente, ma degli
attori che li interpretano) avvicinarsi a Waters un pò intimoriti e,
timidamente, chiamarlo e dirgli: "Lei è Muddy Waters? Noi
siamo suoi grandi ammiratori..." e lui, Waters, li guarda come
oggi Marco Carta guarda, che so, un De Gregori..tanto per dire...
Da
ricordare l'interpretazione di Beyoncé Knowles che nel film è Etta
James e devo dire la verità, per quanto il confronto con Etta non è mai facile, quando ha cantato At
Last mi
è partita la lacrimuccia, ma vabbè...io non faccio testo, ultimamente
piango anche davanti alla pubblicità, ho la lacrima facile, saranno
gli ormoni, sarà la vecchiaia che incombe, sarà che sono
completamente andata, ma è così. Brava Beyoncè.
Muddy
Waters morì nel sonno il 30 aprile1983, pare per un cancro, nella
sua casa di Westmont, poche settimane dopo il suo 68º compleanno. Al
suo funerale, una folla di musicisti blues e fan rese omaggio a una
delle forme d'arte più genuine, creando un'atmosfera, è proprio il
caso di dire, celestiale.
Due
anni dopo la sua morte, la città di Chicago onorò il suo ricordo
rinominando una parte della 43rd Street in "Honorary Muddy
Waters Drive", laddove un tempo egli aveva abitato.
A
proposito della morte di Muddy Waters, B.B. King dichiarò a Guitar
World: «Dovranno passare anni e anni prima che la maggior parte
della gente comprenda quanto è stato grandioso per la storia della
musica americana».
E
probabilmente, purtroppo, questa frase qui vale ancora oggi e io, nel mio
piccolo, raccontandovi un pò di lui, ho provato ad accorciare un po'
i tempi. Ars longa, vita brevis.
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