mercoledì 1 ottobre 2014

IL CAZZARO


C’è una categoria di persone che va trattata solo in un modo, non ti da molte alternative, va presa  per i fondelli, apertamente, platealmente, con tanto di applauso finale! La categoria dei cosiddetti "cazzari"! 

Ne conoscete sicuramente qualcuno, vero? Eh si, perché loro si nascondono in ogni dove, spuntano come funghi, te li ritrovi anche nel cesso perché sentono il bisogno impellente di sparare cazzate a raffica, di dire boiate da superstar!

Le sparano veramente grosse, tutto per far colpo sull’ascoltatore, pensando di impressionarlo. E in effetti un po' di impressione la fanno!!!! A volte sono anche divertenti, comici addirittura, il che sarebbe anche una qualità se solo quella comicità fosse volontaria! Invece la loro è involontaria, per cui diventa motivo di una ilarità tutt'altro che positiva. Menti rubate ai parlamenti!

Loro proprio non si accorgono che, invece di affascinare, come loro vorrebbero, molto probabilmente il “loro pubblico” non vede l’ora di andare a fare qualcosa di più interessante che ascoltare le fandonie gigantesche che loro raccontano. Non comprendono che le cose che dicono sono cosi palesemente false da risultare solo ridicole, per cui l’unica impressione che riescono a dare è quella dei "cojoni"!

Analizziamo insieme l’anomalo personaggio. Di solito è il classico “atteggione”, e lo vedi subito, da come si muove, da come ostenta una sicurezza in se che poi, se ha bisogno di dir frottole come se fioccassero, non ha, da come parla, magari impostando anche la voce, dalle pose che assume e dalle cose che dice. Perché il "cazzaro" è prima di tutto uno che parla molto di se, ogni suo discorso inizia con IO, e tutto quello che c’è da fare al mondo lui lo ha già fatto, tutte le cose più "avanti" lui le ha già provate, le cose trendy lui le ha incorporate nel DNA e ogni occasione è buona per raccontarle, per dimostrare al globo quanto lui è figo.

Per non parlare poi della tristissima abitudine che questi soggetti hanno, spesso, di voler splendere di luce riflessa, di pensare che il loro valore sia direttamente proporzionale alle persone famose che conoscono. Piu “vips” appartengono alla loro cerchia di conoscenze, più loro si sentono stocaizer! La tristezza è che il più delle volte non si parla nemmeno di gente famosa vera, ma di personaggi al limite della popolarità, il cui nome, detto alla maggioranza, suona come un normale pinco pallo, generando un punto interrogativo sulla testa grande come una casa.... "chicazz'è??!!!!". Però loro, quel nome, lo ostentano con assoluta fierezza,  manco avessero stretto un’intima amicizia con Madonna o Bono vox degli U2! Manco fossero stati invitati al matrimonio di George Clooney!

Quindi, mentre loro pensano di creare stupore in chi ascolta le loro storielle,  l’unica cosa che passa nella mente  dei poveri “sequestrati” (perché è così che ci si sente se, per non essere maleducati, si è costretti ad ascoltarli) è ESTICAZZI??!

Poi non mancano di raccontarti i loro viaggi fatti di sregolatezze, sesso, droga e rock and roll, le loro esperienze estreme e molti uomini non perdono neanche occasione di raccontare le loro performance amorose, magari proprio con una delle suddette “vips”. Perché tu poi possa guardarli ammirata e invidiosa, per la loro vita così piena, per il loro essere cosi straordinariamente speciali, per quel loro essere così di tendenza . Come no!!!

Guarda, io non ci dormo la notte per quanto li  invidio sti personaggi!!! Rosico come Marco Carta che guarda un concerto di Eric Clapton, come Balotelli che guarda Pirlo, come Renzi che guarda la fidanzata di Silvio, più giovane della sua squadra ggggiovane!   Ma non scherziamo!

Se c’è una categoria che mi fa pena è proprio questa.  Poverini, talmente vuoti e insipidi che han bisogno di riempire con una vagonata di cazzate la loro vita e di infarcire con stronzate immani ogni loro racconto. Perché per loro chi conosci vale più di chi sei e soprattutto delle capacità che hai, motivo per cui, il più delle volte, questi soggetti sono quelli più incapaci nel lavoro e spesso vanno avanti a suon di raccomandazioni.

Eh si perché loro, di solito, sono anche paraculi il giusto e, tra una leccatina a destra e una sbrodolatina a manca, riescono anche ad intrufolarsi in posti di un certo livello, creando attorno a loro lo sdegno di chi in quel posto c’è da una vita solo grazie alle sue capacità professionali e sicuramente di chi a quel posto ambisce puntando sull’esperienza e sulle proprie potenzialità. Insomma, il classico personaggio che dopo un pò ti sturba, ti stucca, ti fa venire l’orticaria.

E poi pensi che la colpa non è sua, che alla fine lui ti fa anche quasi pena, ma di chi gli apre le porte, di chi gli fa credere che quello che dice è interessante, di chi si beve le fandonie che racconta, (il più delle volte le racconta anche male, talmente male che le sue balle sono sgamabili solo girando l’angolo).

Allora io dico, ma cazzari che altro non siete, ci arrivate a capire che prima o poi verrà alla luce che siete solo delle grandissime sòle, dei falsi che le banconote del monopoli in confronto potrebbero ristabilire l’economia nazionale  e che i vostri raccontini  possono impressionare solo quelli che stanno messi peggio di voi? Le persone dotate di un minimo di intelligenza o anche solo di semplice buon senso, dei vostri racconti se ne sbatte allegramente le balle!

Se non capite ve lo dico con eleganza, così da non offendere nessuno: di quanti personaggi “famosi” voi conosciate o con quante stars abbiate cenato, fatto l’happy hour o altro a noi, gente normale, conscia del nostro valore, qualunque esso sia, a prescindere dalle conoscenze "altolocate" che, hainoi, non abbiamo, non ce ne frega una beneamata cippa e quello che dite ci annoia, si, proprio così, ci fa sprofondare nel baratro della noia che neanche un convegno di poesie polacche. Ecco, e ora ve l’ho detto.

Qui mi piace chiudere con una frase di Jim Morrison:
"Coloro che parlano e parlano lo fanno solo per nascondersi meglio"

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