lunedì 1 settembre 2014

PANE E CHIACCHIERE


Mi dicono che parlo troppo.
Si, lo ammetto, mi piace parlare, mi piace dare e chiedere pareri, punti di vista, mi piace il confronto.
Amo le persone che hanno da dire sempre qualcosa su tutto, su ogni argomento.

Certo, è anche una questione caratteriale perché, magari, ci sono persone che un’idea ce l’hanno, ma se la tengono per loro, o magari te la dicono sintetizzandola, così, in due semplici parole e stop. Discorso finito, punto.

Non è questione di intelligenza, almeno non sempre. Ma di loquacità, spirito di osservazione, spiccata personalità. Mi sto adulando da sola, dite? Può darsi, ma io ammiro tanto le persone così e, se è vero che di difetti ne ho una marea e a volte mi sto anche un tantinello  sulle palle da sola, questo lo considero un mio pregio, checché ne dicano.
Se mi dai la corda, se mi dai il là io inizio a parlare adesso e termino dopodomani, senza soluzione di continuità.  Che palle,  direte voi, lo so! Ma sono fatta cosi. E quando trovo qualcuno che ama “ciarlare” come la sottoscritta allora ciaoooo, non se ne esce, ci devono abbattere, sottrarci le sedie da sotto il deretano, togliere il segnale ai cellulari, eliminare ogni filo conduttore che ci permetta un qualsivoglia scambio di battute.

Ma poi io mi chiedo, che male c’è? Io preferisco (sarò di parte? ) i chiacchieroni a quelli che sembra non abbiano nulla da dire, perché, si, amo parlare, ma amo anche ascoltare, e vuoi mettere trascorrere una serata con qualcuno che ti stimola la mente, ti racconta cose, ti sviscera ogni tipo di argomento con passione e maestria? Quelle persone con cui non ti annoi mai, con cui non rischi di trovarti in quei terribili momenti di vuoto, quando pensi: “Vabbè, e ora? Che si fa?” E guardi il soffitto mentre lui/lei guarda in terra.  No, no, grazie, preferisco vivere…e parlare!


Essendo io, di base, una passionale, lo sono in tutto, anche nell’esprimere il mio punto di vista, anche troppo a volte, ma mi piace così. Se mi togliete anche la chiacchiera che gusto c’è. Vi è mai capitato di vedere quelle coppie sedute a tavola che non parlano, non spiccicano una parola, son li seduti uno di fronte all'altro, ma ognuno pensa ai cavoli suoi, guardandosi intorno in un triste e patetico silenzio?. Ecco, spero di non diventare mai cosi! Ma, grazie a Dio,  credo non ci sia rischio, almeno per me. Certo, devi anche trovare una persona che ti segue in questo perché altrimenti ti ritrovi a parlare da sola come una deficiente e la cosa non è per niente carina.


Dice: “ma chi non lo è loquace non può diventarlo”. Vero, ma solo in parte. Perché penso che, se ci si impegna un po’, si può fare tutto. Credo dipenda molto anche dagli interessi che uno ha nella vita e, sopratutto, dalla curiosità, quella sana curiosità che ti spinge a conoscere, sapere, chiedere, scoprire. Se non ti piace nulla, non ti interessa nulla, non hai particolari passioni di cosa parli? Se non segui l’attualità, se non leggi giornali, libri, se non hai nulla che ti appassiona davvero hai poco da condividere con gli altri.  Ad esempio, amo le persone che viaggiano molto perché ti raccontano il mondo e questo è uno dei rimpianti maggiori della mia vita. Ho viaggiato poco, ma sto recuperando il tempo perduto. Chi viaggia spesso ha una marcia in più. L’ho sempre pensato e sempre lo penserò.

Quindi donne, e anche uomini, ritroviamo il piacere di scambiare due chiacchiere, di confrontarci, di “discutere” amorevolmente. Ma non i pettegolezzi! Ecco, se c'e una cosa che trovo davvero triste e patetica è il chiacchiericcio becero delle pettegole ficcanaso, quelle donnette tristi che evidentemente non hanno una vita molto interessante per star li a guardare cosa fanno gli altri al punto da costruirci su una intera conversazione lunga ore! No, questo non è il parlare che io amo! E' il parlare costruttivo che dobbiamo ritrovare. Riscopriamo il piacere di conoscerci e di raccontarci. 

Qualcuno, tempo fa, mi insegnò un gioco: uno dice una parola e voi, da quella parola, dovete argomentare per almeno 2 minuti. Provateci, anche se direte minchiate, alla fine si finirà a ridere e avrete fatto due cose bellissime, parlato e riso.

E' questo quello che voglio provare a fare su questo blog. Scambiare pareri, punti di vista, confidarci paure e nevrosi al femminile, dare giudizi sulla vita e sulla musica. Un salotto al femminile con un bel sottofondo musicale. Per cui, donne, mettiamoci comode, apriamo una bottiglia di vino e apriamo le danze, alla musica ci penso io :)

Caro Emerald - That Man (In Concert)

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