venerdì 12 settembre 2014

MAMMA O NON MAMMA



Secondo vari studi il desiderio sessuale femminile raggiunge l'apice a 40 anni. Che, a leggere questa frase, uno pensa che sia per l'esperienza, la maggiore sicurezza del proprio corpo, il sapere cosa si vuole a letto e sapere come ottenerlo. Insomma, rispetto alle ansie/paure delle 20/30enni, a 40 sei una donna a tutti gli effetti, realizzata e con una tua personalità ben definita. Da questo dovrebbe, in teoria, dipendere una più felice e soddisfacente vita sessuale.

Invece, tristezza tra le tristezze, la scienza da un'altra spiegazione. Pare sia l'avanzare del tempo e l'approssimarsi del calo della fertilità a causare l'aumento del desiderio sessuale. Tradotto, secondo gli scienziati, noi donne, arrivate a 40 anni, cominciamo a sentire quel fastidiosissimo ticchettio del famoso orologio biologico per cui siamo colte da una specie di frenesia sessuale che tromberemmo chiunque pur di generare prole! Li vorrei guardare in faccia questi scienziati! Ma come si fa a tracciare un ritratto cosi squallido della donna 40enne?

Ammesso che, si, ci sono anche quelle donne tristi che a 40 anni devono accelerare i tempi e quindi cominciano una folle caccia all'uomo, abbassando radicalmente, se non totalmente, la soglia delle loro esigenze e si accontentano di un pene con intorno un qualsiasi corpo (o anche solo di un pene, senza corpo, basta il suo seme e via) purché in grado di inseminarle e, se possibile (nel caso in cui il corpo ci sia), metter loro un anello al dito per consentirle di dire al mondo, con l'orgoglio di chi ha vinto chissà quale lotteria milionaria: "sono sposata e ho un figlio"! Vuoi mettere la soddisfazione?!!! Beh, scusate signore, ma io proprio non ci sto! Non mi piace questo quadretto femminile e non credo che l'unica strada per la felicita di una donna sia quella. Se mi guardo intorno e osservo le mie coetanee, sposate e con figli, non mi sembrano cosi invidiabili, né tanto meno felicissime. Ma hanno un posto nella società, si sentono “normali”, sono dove e come dovrebbero essere, secondo loro, e questo le basta. Quindi, in qualche modo, l'apparire è più importante dell'essere? Del sentire? Eh si, perchè se sei una 40enne single, o anche con un compagno con cui, però, non convivi e non ti sposi e, sopratutto, se non hai intenzione di fare figli, sei una specie di fenomeno da baraccone, ti guardano come tu fossi una specie di aliena. A maggior ragione se vivi in un paesino bigotto, dove ancora c'è la mentalità che a 40 anni devi stare a casa a badare ai figli e a cucinare. Non ti è concesso più andare a divertirti.

Ora io mi domando e dico: quand'è che le donne si ribelleranno a questa impostazione di pensiero? Perchè sono le donne in primis a cadere in questo meccanismo malato, assecondando quello che la società bigotta si aspetta da loro. Se a 40 anni non sei sposata e non hai figli sei una donna a tutti gli effetti, non hai nulla di meno rispetto alle mogli/mamme. La realizzazione di una donna non passa necessariamente per la maternità e si può avere una relazione soddisfacente anche senza infilare l'anello al dito. Credo anche più soddisfacente! Rispetto, per carità, le donne che desiderano un figlio, ma non condivido la ricerca spasmodica di una gravidanza come fosse una questione di vita o di morte. Non riesco ad accettare il fatto che ci siano donne che si rovinano la vita, mettendo a dura prova anche il loro rapporto perché la gravidanza diventa una vera e propria ossessione. Tutto gira intorno a questo, si programmano anche le scopate in base al giorno, l'ora, il minuto, il secondo più fertile, dando un calcio in culo alla spontaneità del desiderio sessuale che, inevitabilmente, così facendo, se ne va a farsi benedire.

Allora io dico, ben venga la maternità, se è ciò che volete e se arriva. Ma se così non fosse la vita, signore, va avanti lo stesso! Non si è meno donne solo perché non si hanno figli e questa società di merda in cui viviamo dovrebbe spiegarlo, inviare anche questo tipo di messaggio ogni tanto, invece di far parlare, in tv o sui vari giornali, solo e sempre le donne che, con quella snervante vocettina stridula e con l'occhietto languido, dicono sempre la stessa  frase, trita e ritrita: "la gravidanza e il parto sono le esperienze più belle che una donna possa fare nella vita". Con tutto il rispetto, a rischio di sembrare cinica, di esperienze belle nella vita, per una donna, ce ne sono una marea! Non voglio affermare che quella del parto è l'ultima della lista, ma di certo posso affermare che c'è una meravigliosa varietà di esperienze tra cui una donna può scegliere per sentirsi realizzata, soddisfatta, entusiasta e femmina felice!

Quindi basta con questi fastidiosissimi luoghi comuni che vorrebbero tutte le donne senza figli tristi e represse. Un figlio è sicuramente una grande gioia per le donne che lo desiderano, ma quelle che non ne sentono il desiderio non sono il demonio e vivono soddisfatte allo stesso, identico modo. Naturalmente non nascondo tutta la mia sconfinata ammirazione per le donne che danno la vita, che hanno la forza, l'energia e anche il coraggio (perché di questi tempi ci vuole anche quello) di mettere al mondo un figlio, di crescerlo e, nel contempo, sanno essere donne, mogli, amanti e lavoratrici. Mi inchino a voi con un rispetto infinito e, senza alcuna traccia di invidia, dico solo: Chapeau, viva le mamme e viva le donne!

... ogni tanto la parte romantica di me emerge dalle tenebre, pezzo bellissimo, da ascoltare a volume altissimo!

"Lei può essere la canzone che l'estate canta.
Essere il freddo che l'autunno porta.
Può essere cento cose diverse.
All'interno della misura di un giorno."
E. Costello

Elvis Costello - She

1 commento:

  1. Belle parole, bel pezzo! Si, è vero, le donne che ne fanno unica ragione di vita, arrivando persino a rovinare il rapporto di coppia, sono patetiche, ma la maternità è davvero una grande gioia e se si vuole diventare mamma non riuscirci può essere davvero demoralizzante.

    RispondiElimina