Se c'è un rocker che sprizza sesso da tutti i pori (vabbé dai, tra donne si può dire, no?) è Mick Jagger. Riuscite ad immaginare di fare una tale affermazione a un 70 enne? 72 per l'esattezza! No, vero? Eppure, in questo caso, è cosi! Gli anni non hanno minimamente scalfito il suo sex appeal. Il magnetismo del frontman delle pietre rotolanti ha superato indenne gli anni, i tormenti, i dolori, i vizi e le sregolatezze che hanno fatto parte della sua vita e di quella dei suoi compagni. La sua carica sessuale e la sua energia sono quelle di un 30enne! Noi donne pagheremmo per conoscere il loro segreto.
I Rolling Stones sono davvero una medicina per le nostre crisi esistenziali legate agli anni che passano, un vero balsamo per l'anima. Quando, signore, vi sentite vecchie, quando siete colte dal panico perché scoprite, guardandovi allo specchio, una nuova ruga, quando vi convincete che 40 anni sono troppi e che il futuro è nero, guardate un video recente dei Rolling Stones e, in confronto a loro, vi sentirete praticamente delle pischelle, con tanto di acne giovanile!! Caspita, se potessi arrivare a 70 anni così! Firmerei ora, subito, adesso, se ci fosse qualcosa da firmare, senza pensarci su un nanosecondo! Forse han fatto davvero il patto con il diavolo, forse hanno venduto la loro anima in cambio della giovinezza e del successo eterno!
Non è che i loro visi siano privi di segni eh! Anzi! Volti incartapecoriti su corpi da 30enni, almeno all'apparenza (qualcuna li ha mai visti nudi?!).
Un accostamento che ha dell'inquietante. Ma lui in particolare, care donne, Mick Jagger, con quel viso vissuto, dice ancora la sua. Del resto, non a caso, è riconosciuto come uno dei maggiori seduttori del panorama rock e la sua vita sentimentale parla chiaro: ha avuto tre mogli e svariate storie, a partire da Marianne Faithfull. Dai tre matrimoni ha avuto ben cinque figli, più un sesto, riconosciuto recentemente, nato da una relazione con una modella brasiliana, ed è anche nonno di Assisi e Ambra. Pensate che figata per i nipotini avere un nonno così!
Un accostamento che ha dell'inquietante. Ma lui in particolare, care donne, Mick Jagger, con quel viso vissuto, dice ancora la sua. Del resto, non a caso, è riconosciuto come uno dei maggiori seduttori del panorama rock e la sua vita sentimentale parla chiaro: ha avuto tre mogli e svariate storie, a partire da Marianne Faithfull. Dai tre matrimoni ha avuto ben cinque figli, più un sesto, riconosciuto recentemente, nato da una relazione con una modella brasiliana, ed è anche nonno di Assisi e Ambra. Pensate che figata per i nipotini avere un nonno così!
Recente è il dolore per la perdita della sua ultima compagna, la 47enne L'Wren Scott, ex modella e stilista, morta suicida. Si è impiccata a New York. Non riesco ad immaginare un dolore più grande per l’altra persona, quella che non solo deve accettare la perdita, ma anche il fatto che è stata voluta, lei se n’è andata volontariamente. Credo ci si senta anche un po’ traditi, non amati, almeno non al punto da decidere di restare su questa terra. Terribile, inaccettabile. Mick Jagger ne rimane profondamente sconvolto. Anche se, quando sono venuti in italia, lo scorso Giugno, era già con un'altra, dopo soli 3 mesi. Il successo, la fama e la ricchezza aiutano forse a superare meglio anche questi dolori atroci? Oppure il patto col diavolo comprendeva anche l’invulnerabilità ai dolori? Bah!
Così, nonostante una vita piuttosto tormentata, Jagger continua ad essere in formissima! Il diavolo ha mantenuto la parola!?
Qualcuno ha seriamente sostenuto la tesi del patto col diavolo.
Qualcuno ha addirittura ipotizzato che ci sia proprio questo dietro la morte di Brian Jones, il fondatore dei Rolling Stones, una specie di sacrificio umano da immolare all'altare della longevità, fisica e artistica. Ma dietro le morti rock c'è sempre un alone di mistero e, spesso, anche una vagonata di speculazioni. Escludendo satana e dintorni demoniaci, la domanda continua a tormentarci da sempre: quale sarà il loro segreto? Cosa li rende immortali?
Qualcuno ha addirittura ipotizzato che ci sia proprio questo dietro la morte di Brian Jones, il fondatore dei Rolling Stones, una specie di sacrificio umano da immolare all'altare della longevità, fisica e artistica. Ma dietro le morti rock c'è sempre un alone di mistero e, spesso, anche una vagonata di speculazioni. Escludendo satana e dintorni demoniaci, la domanda continua a tormentarci da sempre: quale sarà il loro segreto? Cosa li rende immortali?
Eppure anche loro, come molti colleghi, non hanno avuto una vita proprio calmissima. Proprio loro, definiti "sporchi, brutti e cattivi", contrapposti ai più "tranquilli" Beatles, loro che han fatto della frase "sesso droga e rock and roll" il loro modus vivendi, loro che di vizi insani ne avevano a pacchi, loro non hanno seguito il crudele destino, comune a molti colleghi del rock, che, come loro, si sono lasciati andare alle lusinghe delle droghe e dell'alcol rimettendoci, però, la vita. Loro no, loro sono vivi e vegeti!
Eterni ragazzi!
Ma non è l'aspetto fisico quello che ti lascia sconcertata, quello che è pazzesco è l'energia che questi "fanciulli" continuano ad avere e a dimostrare sul palco. Mick Jagger zompetta a destra e a manca, divorando il palcoscenico a furia di ritmiche falcate che a Baudo gli fa un baffo. Per non parlare della sua voce, profonda, potente, roca e con quelle sfumature di blues che lo rendono assolutamente unico. Una personalità esplosiva che ti coinvolge fin dentro le ossa. Forse è proprio lui il diavolo! Ce lo vedo bene con gli abiti di Satana... del resto...
Figlio di un insegnante e di una parrucchiera, nasce a Dartford nel 1943 e oggi, a 72 anni suonati, è una delle poche leggende viventi del rock mondiale.
Come spesso accade per le passioni della vita, Mick Jagger inizia a coltivare la sua già da piccino (intendo la musica, naturalmente! Quelle più dissennate le "coltiverà" più tardi).
Inizia a cantare da bambino e, sempre da piccino, conosce Keith Richards, futuro amico e co-leader dei Rolling Stones. La sua prima esibizione è stata nella sala parrocchiale della chiesa di Dartford (se non è gavetta questa!) nel 1960.
Dopo aver frequentato scuole diverse, un anno dopo, Keith Richards e Mick Jagger, si ritrovano, scoprendo con piacere di non aver mai smesso di coltivare la stessa passione per la musica, in particolare per il rhythm and blues. Quando il destino vuole qualcosa fa rincontrare anche persone che abitano ai lati opposti del globo. Nonostante, per una frazione di secondo, Jagger abbia pensato di imboccare la strada del giornalismo, per fortuna Richards ha frenato questa "insana" idea e ha fatto si che il sogno musicale si avverasse. (Ma ve lo immaginate Mick Jegger con il microfono in mano a fare l'inviato in qualche zona impervia?!!)
I due amici Iniziano così a provare e nel 1962 conoscono Brian Jones, altro personaggio eclettico, chitarrista, polistrumentista, con un talento come pochi. Sapeva suonare qualunque cosa gli passasse davanti. Fu proprio lui, quel biondino piccoletto, che a vederlo non gli avresti dato un centesimo, una specie di Nino D'Angelo rock, a proporre loro di formare un gruppo. Fu lui che diede il là al più grande miracolo rock di tutti i tempi. Si unirono poi anche Bill Wyman, Ian Stewart e Charlie Watts (solo quest'ultimo è tutt'ora presente nella formazione attuale, con l'aggiunta di Ronnie Wood).
Un sodalizio che fece nascere una delle band che avrebbe calcato palcoscenici di tutto il mondo, per generazioni. Anche il nome fu un'idea di Brian Jones.
Così, nel 1962, nascono i Rolling Stones!
Mick jagger dimostra da subito il suo talento innato, il suo genio e la sua sensualità. E' lui quello più carismatico del gruppo, non c'e dubbio, un vero animale da palcoscenico! Forse, a detta di qualcuno, questa cosa, con il tempo, fa nascere qualche moto di gelosia in Brian Jones, un personaggio inquieto, fragile, dai mille vizi, con uno stile di vita sregolato ed eccessivo. Le droghe e il sesso erano le sue grandi debolezze. Sfornava figli in giro per il mondo come fossero focacce. A 18 anni era già padre di due bambini. Fu questo stile di vita troppo "disinibito" ed eccessivamente autodistruttivo che lo portarono fuori dai Rolling Stones, quando Mick Jagger e Kaith Richards, constatando che non aveva più nemmeno la forza di seguirli in tour, tanto era debilitato a causa del suo stile di vita sconsiderato (non riusciva più nemmeno a suonare), gli comunicarono ufficialmente che i Rolling Stones avrebbero continuato senza di lui.
La cosa ovviamente non fu facile da digerire per lui, cosi come non fu facile perdonare Keith Richards per avergli soffiato la ragazza mentre era in ospedale. Con tutto il peso delle delusioni che neanche le droghe e il sesso sfrenato erano riusciti a placare, decise di ritirarsi con la sua fidanzata di allora, Anna Wohlin, nella Cotchford Farm, (residenza che in origine era appartenuta all'autore di Winnie the Pooh, Alan Alexander Milne), dove più tardi troverà la morte. Altra morte poco chiara, ennesimo giallo rock.
Brian Jones fu trovato morto nel fondo della sua piscina e fu dichiarata morte per incidente. Un incidente ancora oggi poco convincente. Brian Jones nuotava benissimo e la tesi dell'incidente non ha mai convinto nessuno, nemmeno la sua fidanzata di allora che, ancora oggi, ha un'altra idea su quello che accadde. L'ipotesi più accreditata è quella che Brian Jones sia stato annegato.
Anna Wohlin era presente all’interno della villa il giorno della morte e, in più occasioni, anche recentemente, ha dichiarato di essere sicura che il suo compagno fu annegato volontariamente da un operaio che viveva e lavorava in quel periodo nella villa: Frank Thorogood. Più precisamente lei racconta che Brian Jones aveva deciso di licenziarlo insieme ad altri suoi colleghi e, proprio per questo, secondo Anna, lo annegarono con l’intento o di ucciderlo o, probabilmente, di spaventarlo. "Brian è ancora ritratto come un drogato, un ubriacone e un depresso che finì male per colpa delle sue dipendenze e che morì perché era ubriaco o fatto", ha dichiarato.
"Ma il mio Brian era un uomo meraviglioso e carismatico che era più felice che mai, aveva chiuso con le droghe e voleva assolutamente continuare la sua carriera nella musica".
Certo, risulta sempre molto difficile credere che questi personaggi, ad un certo punto, si redimano e dicano davvero stop a quello che è stato fino a quel momento il loro unico e costante stile di vita. Eppure quando una donna "grida" l'innocenza del proprio uomo, a distanza di anni, viene voglia di crederle. La parte romantica di me vuole pensare che lui, Brian Jones, abbia davvero, anche grazie all'amore di questa donna, ad un certo punto, capito che stava percorrendo una china dannosa per lui e per la sua arte. Se si ritrovava fuori dai Rolling Stones, in fondo, era anche per quel suo modo di vivere. Forse, mi viene da pensare, davvero quella batosta, quel "licenziamento" lo aveva fatto riflettere, spingendolo a cambiare strada. O forse no? Forse questa è solo una visione sdolcinata partorita dalla mia mente in preda a pensieri romanzeschi.
Comunque sia, droga o non droga, quella maledettissima sera del 3 Luglio del 1969 Brian Jones trovò la morte, proprio li, nella sua villa, quella in cui avrebbe dovuto ritrovare se stesso e iniziare una nuova vita. Qualcuno racconta che Brian Jones era piuttosto arrogante e il suo modo di fare era particolarmente indigesto a Frank Thorogoud e ai suoi uomini, ingaggiati per rimettere a posto la sua villa. Gli operai pare fossero anche invidiosi delle sue ricchezze e del suo successo con le donne e questo, forse, fece maturare pian piano un odio che poi sfociò in un atroce delitto nel momento in cui lui, Brian Jones, decise di licenziarli. Sembra che una sera venne giù una tegola dal soffitto, che in teoria Thorogood avrebbe dovuto sistemare, tegola che rischiò di ferire Anna Wholin. Brian Jones non ci vide più dalla rabbia e fu in quel momento che decise di licenziarli. Sembra che poi Thorogood e i suoi cercarono di far pace con Brian Jones e organizzarono una sorta di festa in piscina, cosa che, a quanto pare, succedeva spesso e volentieri. E fu proprio durante quella festa che accadde il fattaccio. Sembra che Thorogood sul letto di morte, nel 1993,confessò di aver ucciso Brian Jones. Ma non si sa perché la cosa non è mai stata chiarita. Il caso era chiuso!
A più di 40 anni dall'accaduto, nuovi dettagli e nuove accuse sono state riportate a galla dal Mail che ha diffuso alcune sconcertanti dichiarazioni rilasciate dalla figlia di Thorogood, Jan Bell, alla polizia del Sussex. La donna avrebbe raccontato che il padre le disse, poche ore prima della sua morte, che Jones aveva ricevuto una visita da Mick Jagger e Keith Richards, con i quali era nata un'animosa discussione circa il diritto o meno di utilizzare il nome Rolling Stones, anche dopo la sua uscita dal gruppo nel '68. E non solo. Sul report della polizia, riportato dal Mail, si apprende che Brian, apparentemente, non accettò l'accordo finanziario propostogli dai due per permettere alla band di proseguire con il nome di Rolling Stones, così Keith Richards tirò fuori un coltello. Si riporta che in quel momento fu Thoroggod a calmare gli animi e a sedare il litigio, finché Jagger e Richards non lasciarono definitivamente la casa. Poi cosa è accaduto? C'è per caso una velata, ma neanche tanto, insinuazione sui due Rolling Stones? Cosa è successo davvero quella sera? Ancora oggi nessuno parla. Qualcuno ha sapientemente insabbiato l'insabbiabbile? Perché?
Più volte sono girate voci sulla riapertura delle indagini, ma, alla fine, tutto è rimasto nel silenzio e nel mistero. L'ennesimo cold case, un altro giallo rock che non trova soluzione. Un altro talento andato via a 27 anni. Amo i Rolling Stones e la loro musica è sempre un potente antidepressivo per me, ma ogni volta che li vedo non posso fare a meno di scrutare, cercare, frugare li, tra quelle rughe che solcano i loro volti, alla ricerca della verità, di quella verità che, magari, loro han sempre saputo e custodito accuratamente. Li osservo e cerco un segno, un indizio nei loro occhi, un qualsiasi segnale che possa far luce su questa morte che sa di poco pulito, ma l'unica cosa che riesco a vedere è forza, energia contagiosa e una infinita quantità di disumano, demoniaco talento.
Era
il 1966, dall'album Aftermath, Paint it black.
Eccoli, dei
giovanissimi Rolling Stones e un giovanissimo Brian Jones che suona il sitar.
The Rolling Stones - Paint It Black
The Rolling Stones - Paint It Black
ed
eccoli esattamente 40 anni dopo
1971
una delle mie preferite BROWN SUGAR
Altra
canzone da brivido, perchè loro han fatto anche tante canzoni
d'amore e questa è la mia preferita WILD HORSES
Altro
lentone, qui
erano un più giovani
e
qui siamo ad oggi, giugno 2014 la magia dei rolling stones si mischia
alla magia di roma e il risultato è
strepitoso
ed
infine, su il volume e adrenalina a
palla
E
ora, ragazze, scusate, ma dopo questa abbuffata di giovinezza vi
lascio, vado a fare la mia poppata...
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