C'è
un'altra donna che ha fatto la storia dell'r'n'b, con una buona dose
di soul, un pizzico di rap, hip hop quanto basta. La ricetta
perfetta che, unita alla sua voce, rende il risultato squisito.
Amo l'r'n'b, mi piace il suo essere tranquillizzante ed adrenalinico contemporaneamente, il suo ritmo quasi ipnotico. I pezzi “veloci” ti spingono inevitabilmente a muoverti, a portare il tempo, sono trascinanti nel loro beat, i pezzi lenti, sono così toccanti da portarti quasi alla commozione. Lei, Mary J Blige, riesce, con la sua voce e il suo stile, ad ammaliare, a sedurre, a trascinare. Se non la conoscete ve la presento...
Come tutte le grandi artiste anche lei non ha avuto una vita facile. Fin dall'infanzia vari problemi familiari e di salute le cominciano a provocare le prime ferite, ma come sempre, per uno strano meccanismo, più sono le sofferenze e maggiore sarà la passione, il talento, il pathos, la grandezza e il genio.
Amo l'r'n'b, mi piace il suo essere tranquillizzante ed adrenalinico contemporaneamente, il suo ritmo quasi ipnotico. I pezzi “veloci” ti spingono inevitabilmente a muoverti, a portare il tempo, sono trascinanti nel loro beat, i pezzi lenti, sono così toccanti da portarti quasi alla commozione. Lei, Mary J Blige, riesce, con la sua voce e il suo stile, ad ammaliare, a sedurre, a trascinare. Se non la conoscete ve la presento...
Come tutte le grandi artiste anche lei non ha avuto una vita facile. Fin dall'infanzia vari problemi familiari e di salute le cominciano a provocare le prime ferite, ma come sempre, per uno strano meccanismo, più sono le sofferenze e maggiore sarà la passione, il talento, il pathos, la grandezza e il genio.
Nasce
a New York l'11 Gennaio 1971. Ad oggi è conosciuta anche come Brook
Lynn o Queen of Hip Hop/Soul. È considerata una delle
più grandi interpreti r'n'b. La sua carriera
inizia per una di quelle botte di culo che si hanno poche volte nella
vita, quelle per cui ti trovi esattamente nel luogo giusto al momento
giusto. Viene notata grazie ad un karaoke, nel 1989,
cantando una canzone di Anita Baker. Il nastro registrato arriva
nelle mani di un allora giovanissimo Sean Combs (Puff Daddy) che
subito, col suo fiuto infallibile, percepisce il talento della
ragazza. Grazie a lui arriva il primo album di Mary J Blidge "What's
the 411?" uscito
nel 1992.
La
canzone che mi piace di più di quest'album è Real Love. Per tutte
coloro che sono alla ricerca del vero amore con gioia e grinta, ma
senza disperazione.
Nonostante
il grande successo ottenuto già con questo suo primo lavoro, anche a
lei la fama e le soddisfazioni non bastano e anche lei, come molti
altri, entra nell'affollato tunnel dell'alcol e della droga,
tunnel che la porterà alla depressione. Scene già viste, un copione
che, nel mondo della musica, si ripete spesso, troppo spesso, sempre
uguale. E io ci ricasco, ogni volta, puntualmente torno a
chiedermi perché? Com'è possibile che l'adrenalina, la felicità,
la realizzazione che può regalare una grande soddisfazione
professionale, un grande riconoscimento da parte della gente, con
relativi guadagni milionari, non basti? Ma sopratutto mi chiedo come
mai la musica, che per me, che ne sono una semplice fruitrice, è
sempre stata una vera droga, con effetti solo positivi, un
antidepressivo naturale efficacissimo, non basti, invece, a
persone che questa musica la fanno, la creano, la regalano, prima a
se stessi e poi a noi? Non riesco mai a giungere ad una conclusione
convincente. "Canta che ti passa" si dice, no? A lei non è
passata.
Anche lei, come molti, sembra non aver trovato nel suo successo e nel suo talento la chiave della sua felicità. Nonostante presto diventi la vera regina dell' r'n'b, nonostante i suoi pezzi in vetta a tutte le classifiche, nonostante una carriera piena di soddisfazioni e anche di collaborazioni con mostri sacri come Stevie Wonder, Sting, George Michael, Whitney Houston, U2, Chaka Khan, Wyclef Jean, Lauryn Hill, Elton John e Aretha Franklin, per la quale lei ha anche scritto dei pezzi, nonostante tutto questo c'è quello strano e misterioso luogo che è la mente umana in cui qualcosa si inceppa, si blocca, fa corto circuito.
C'è
un altro dei suoi più grandi successi che merita di essere
ascoltato. La canzone si chiama "No More Drama" ed è
rimasta impressa a tutti la performance dei Grammy del 2002 in cui
Mary J Blige ha davvero "spaccato", lasciando la gente
attonita di fronte a cotanta esibizione, di fronte all'ardore con cui
implorava “non più drammi, non più dolore”
All'interno
dello stesso album c'era anche un altro singolo, canzone che fa parte
della categoria "alzati e scatenati", di quelle che,
ascoltandole, il piedino prende vita propria e comincia a portare il
ritmo, ti viene voglia di ballare anche se sei seduta nella sala
d'attesa del dentista.
Poco si sa sulla sua vita sentimentale, a parte il suo matrimonio del 2003 con il produttore Kendu Isaacs. Una cerimonia privata nella loro casa nel New Jersey, pochi fronzoli, pochi gossip.
Tornando alla sua musica non posso non segnalare uno dei suoi album più famosi "The Breackthrough". Degni di nota, tra i singoli estratti da questo album, "Be Without You", una canzone d'amore struggente, una donna che non vuole perdere il suo uomo, un grido d'amore come solo l'r'n'b sa raccontare.
Tornando alla sua musica non posso non segnalare uno dei suoi album più famosi "The Breackthrough". Degni di nota, tra i singoli estratti da questo album, "Be Without You", una canzone d'amore struggente, una donna che non vuole perdere il suo uomo, un grido d'amore come solo l'r'n'b sa raccontare.
"Voglio stare con te, devo stare con te, ho bisogno di stare con te"
Questo
pezzo diventa la canzone r'n'b di maggior successo nella
storia della musica. All'interno dello stesso album c'è anche il
capolavoro degli U2, "One", rivisitato da lei in modo decisamente
convincente.
Mary J Blige & Bono - One
Successivamente arriva anche la raccolta di successi "Reflections: A Retrospective", con due inediti di cui mi piace ricordare il duetto con John Legend: "King & Queen".
Mary J Blige & Bono - One
Successivamente arriva anche la raccolta di successi "Reflections: A Retrospective", con due inediti di cui mi piace ricordare il duetto con John Legend: "King & Queen".
Nel
novembre del 2007 pubblica
il suo ottavo album in studio intitolato "Growing Pains", anticipato
dal singolo "Just
Fine", altro capolavoro r'n'b, un'altra bella dose di grinta.
Di
lei abbiamo anche un ricordo italiano "recente", non
proprio un ricordo positivo, quello del 20 febbraio 2010 quando
si esibisce come ospite nella serata finale del 60° Festival di
Sanremo. L'abbiamo vista tutti, evidentemente ubriaca e incapace,
dunque, di mostrare le sue vere capacità. Della serie come bruciarsi
in un batter di ciglia. Ma potremmo anche usare tutta la vasta gamma di
modi di dire che in questo caso cascherebbero a fagiuolo: "i
ceci a chi non ha i denti, "perle ai porci", e così via
dicendo, tutto ad indicare un dono prezioso che chi ce l'ha non sa
sfruttare, non ne sa godere a pieno.
Nell'ottobre
del 2013 pubblica il suo primo album di canzoni natalizie intitolato
"A Mary Christmas" che contiene anche un duetto con Barbra
Streisand.
Nonostante
la canzone "No More Drama", in realtà di drammi la
sua vita è stata veramente piena, non solo nel periodo
dell'infanzia, ma anche recentemente. A partire dai suoi problemi
finanziari che hanno ridotto lei e il marito praticamente sul
lastrico.
Una
fortuna ammontante a 45 milioni di dollari finiti chissà dove,
puuufff, svaniti, come se fossero quattro spiccioli. Ma come cazzo
si fa (scusate, ma ci sono dei casi in cui la parolaccia non si può
né eliminare né sostituire) a dilapidare 45 milioni di
dollari???!!! Forse investimenti ad minchiam o solo un
dissennato modo di vivere? Ma parecchio dissennato!!! Fatto sta che
la signora Blige e il marito sono sul lastrico. Pare che sulla porta
della "bettolina" dove la cantante vive a New York, precisamente nell'Upper West Side, è affissa una notifica di mora
per affitti non pagati per mesi e mesi. Oltre a questo pare sia
indebitata fino al collo.
La cosa più triste è che questa sua crisi finanziaria ha colpito anche una fondazione da lei stessa creata per sostenere le donne in difficoltà. Un vero peccato dato che c'erano delle borse di studio in ballo che non ha potuto più erogare. Vogliamo accantonare i problemi economici? Bene, anzi male, perché i drammi non finiscono qui. Nel Gennaio 2014 il padre, con cui lei non ha mai avuto questo grandissimo rapporto, viene trovato a terra nel suo appartamento, gravemente ferito da svariate coltellate inflittegli dalla sua ex compagna, con cui pare avesse un rapporto parecchio tormentato.
La cosa più triste è che questa sua crisi finanziaria ha colpito anche una fondazione da lei stessa creata per sostenere le donne in difficoltà. Un vero peccato dato che c'erano delle borse di studio in ballo che non ha potuto più erogare. Vogliamo accantonare i problemi economici? Bene, anzi male, perché i drammi non finiscono qui. Nel Gennaio 2014 il padre, con cui lei non ha mai avuto questo grandissimo rapporto, viene trovato a terra nel suo appartamento, gravemente ferito da svariate coltellate inflittegli dalla sua ex compagna, con cui pare avesse un rapporto parecchio tormentato.
Insomma, oltre al dramma finanziario anche il dramma
familiare. Cantare “No More Drama” non è servito a granché.
Ma, della serie, se si cade ci si rialza, pare sia pronta a tornare
con un nuovo album, realizzato a Londra e ispirato alle atmosfere
Londinesi, motivo per cui il titolo del disco dovrebbe essere “The
London Sessions”.
L'album dovrebbe uscire a novembre e, stando ad alcune voci di
corridoio, dovrebbe contenere collaborazioni eccellenti con Naughty
Boy, Emeli
Sandé, Disclosure, Sam
Smithe e Jimmy
Napes.
Proprio da una canzone di Napes e Smith, intitolata “Stay
with me”
pezzo bellissimo e passatissimo dalle radio italiane, sembra sia
decollato il progetto con Mary J. Blige che si è innamorata della
canzone tanto da voler duettare con il giovane cantante inglese
e realizzare con Smith a quattro mani alcuni dei dieci brani del
disco. A questo punto aspettiamo di sentire il disco e sopratutto
speriamo che non sperperi tutto il ricavato del disco. Ad maiora!
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